La vera maggioranza…
Immaginate per un attimo che i protagonisti di questi ultimi anni della vita del PD semplicemente non esistessero.
Niente Renzi, Bersani, Speranza, Letta, D’Alema, Emiliano e co.
Comunque dovremmo discutere di questo PD, del suo ruolo, della sua funzione perché al di fuori di esso rimarrebbero comunque Grillo, Salvini, Berlusconi, Trump, la Brexit, l’Europa in dissoluzione, l’emergenza del Medio oriente e del nord Africa, il dramma dell’immigrazione, la minaccia del terrorismo, il dramma globale della povertà, ecc..
Perché l’aver voluto, giustamente, tenere aperto un partito riformista in questi anni è stata una scelta giusta.
Non a caso a noi guarda ancora oltre un terzo dell’elettorato italiano, siamo la prima forza politica della sinistra in Europa, nonostante tutto.
Ecco perché discutere è un dovere e nei grandi partiti si discute nei congressi, dove ci si divide sulle analisi e sulle proposte. Ad analisi e proposte sono legate poi l’elezione dei gruppi dirigenti e la selezione della rappresentanza.
In realtà, diciamoci la verità, si sta discutendo di persone, della loro collocazione e della loro prospettiva, sia pure a breve termine. Cosa legittima, ma criminale se slegata completamente dal cosa e dal come fare da qui ai prossimi anni per dare una risposta ai drammi di questo mondo grande e terribile.
Ecco perché soltanto pensarle le scissioni è un atto irresponsabile, non solo perché in genere hanno sempre portato danni, anche quando sono state animate da grandi movimenti storici, ma soprattutto quando si motivano su presunte divergenze su tempi e scadenze di un congresso più che su quello che in quel congresso si deve discutere.
Per quanto mi riguarda io penso che questo congresso dobbiamo farlo per discutere di quelle cosette che ho enunciato sopra. E non credo affatto di essere minoranza in questo partito. Anzi credo di essere parte della vera maggioranza.
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