Costume
Festa del papà 2025. Auguri che ti commuovono…
Fare di più…
Nella mia Itaca (rubo questa espressione a Paride Leporace sperando che non me ne voglia) in questi giorni sono drammaticamente scomparsi due giovani completamente diversi tra loro. Uno, Salvatore Iaccino detto Uccello, era quello che le fredde statistiche sociologiche definirebbero un emarginato, che viveva una vita povera, nel senso che diamo oggi alla parola povertà nella nostra meravigliosa “Cosenza Vecchia”, della solidarietà spicciola di chi gli regalava qualcosa e guardato con sospetto per i suoi evidenti problemi. L’altro Francesco Occhiuto, figlio della nostra borghesia professionale e politica. Due ragazzi diversissimi e li accosto solo in ragione del turbamento che mi ha colpito nell’apprendere della loro scomparsa. Entrambi, tuttavia, nella loro scomparsa, hanno ricevuto grande solidarietà dalla nostra comunità. Mi sono interrogato sulle ragioni di ciò, e oltre alle spiegazioni razionalmente ovvie (il primo era parte della comunità degli ultrà del Cosenza che gli ha tributato manifestazioni di grande affetto, il secondo perché figlio di una famiglia molto “potente” che ha ruoli importanti nella nostra terra senza dare alcun disvalore a questa osservazione) credo che Cosenza abbia nel suo fondo un “cuore” positivo che la porta a stringersi attorno ai suoi figli e alle loro “famiglie” colpite dalla loro terribile perdita. Mi perdoneranno i lettori di questo post se uso un argomento così sentimentale nel commentare questi tragici eventi. Ma è un dato che io penso sia vero. Oltre alla considerazione, questa davvero importante, sul fatto che tutti noi avremo dovuto, fare di più, in forme diverse assolutamente sì, ma fare di più…a chi resta, comunque, oltre a questo rammarico, il pensiero che questa città continua ad essere un luogo dove, almeno, sappiamo piangere i nostri morti e farli comunque vivere nel nostro ricordo…
Auguri, Barbara, bella di papà…
Città unica e il festival delle cattive intenzioni
Rovesciando il celebre proverbio “le strade dell’inferno sono spesso lastricate di buone intenzioni” anche quella per il Paradiso spesso sono lastricate di cattive intenzioni. Con la differenza che nel primo caso si va certamente all’inferno nel secondo la strada del Paradiso spesso si perde per sempre. Il referendum ha visto la vittoria del NO perché i cittadini hanno ritenuto che un progetto così importante non potesse affermarsi solo per garantire a qualcuno la rivalsa di recenti sconfitte elettorali e l’ambizione di fare il candidato piglia tutto. La città unica è stata quindi percepita o come una minaccia o come un disegno teso solo a garantire qualche ambizione di potere individuale e di gruppo e non come il grande e necessario progetto di semplificazione amministrativa di un territorio inserito in un reale e comprensibile progetto di sviluppo. Il centrodestra prende col voto di ieri una sonora sberla in faccia. Il PD e tutto il centrosinistra che non potevano non sostenere la prospettiva strategica della città unica hanno cercato di mettere pezze ad un disegno sbagliato e approssimativo proprio per le cattive intenzioni di fondo di chi lo ha proposto e imposto. Al PD e al centrosinistra resta ora il fardello, reso più pesante dal voto di ieri, di cercare di trovare la strada giusta per rimettere in piedi una grande ambizione la cui portata politica resta strategica per il futuro dell’area urbana.
Uno splendido cinquantottenne…
Non vi sembri presuntuoso il titolo di questo post ma splendido è essere qui con i miei cari a festeggiare 58 anni. Abbiamo passato il “mezzo del cammin di nostra vita” del poeta e sostanzialmente possiamo guardare al passato con soddisfazione. Tutto si può fare meglio compreso la vita che ci è data di vivere. Sapere che comunque tanti ti stimano e ti vogliono bene ti fa guardare al futuro con speranza. Perché senza speranza non c’è futuro…GRAZIE A TUTTI PER GLI AUGURI E AD MAIORA SEMPER… Vi voglio bene…