Gabriele Petrone
Correggere il DDL Scuola
Non avveniva da anni che una categoria professionale, di solito restia alla mobilitazione come quella degli insegnanti, si ritrovasse così unita contro un provvedimento governativo. Molte delle cose che si dicono sul DDL scuola sono esagerate e frutto di impostazioni ideologiche e conservatrici, ma i rischi di uno squilibrio nel rapporto tra dirigenti e docenti a favore dei primi c’è tutto e va corretto. Gli stessi dirigenti non sono entusiasti (ce n’erano tanti in piazza oggi con i docenti) di vedersi assegnate responsabilità tanto complesse senza neppure avere riconosciuto ruolo, funzione e stipendio come i loro colleghi della PA. Così come devono correggersi altri punti controversi e si deve chiarire fino in fondo quanti e quali docenti potranno essere assunti e Continua a leggere
La Buona scuola…davvero. Attivo PD a Cosenza
Facile ridere degli strafalcioni di Razzi e non dell’ignoranza compiaciuta ed ostentata di tanti altri.
Nella tanto bistrattata prima repubblica c’erano senatori e deputati con appena la terza elementare o che avevano imparato a leggere e scrivere in maniera fortunosa. A loro poteva scappare uno strafalcione ma nessuno ne metteva in dubbio la competenza politica nei settori in cui i partiti li facevano “specializzare”. La differenza stava nel fatto che questi vivevano la loro scarsa cultura con vergogna, si facevano assistere nella stesura di relazioni e scritti (a parlare in pubblico, in generale, se la cavavano tutti avendo imparato sul campo). Sentivano, infatti, tutto il peso di una ignoranza, sia pure subita perché frutto della loro condizione sociale subalterna, e cercavano quotidianamente di migliorare. Continua a leggere
Chi è il mio prossimo ?
147 morti colpevoli soltanto di essere cristiani, sono stati trucidati in Kenya. Una strage che oggi è sulle prime pagine dei giornali ma lateralmente, domani non ci sarà più. Sui social, a parte qualche lodevole eccezione, sono altre le notizie che prevalgono.
Stessa sorte è toccata, solo pochi giorni fa alle stragi di uomini, donne e bambini nella faida tra musulmani sunniti e sciiti nello Yemen.
Sorte diversa è toccata alla strage di Parigi del gennaio scorso, dove si sono registrati 12 morti e 11 feriti e di cui ancora si parla e si discute, o alle 23 vittime dell’attentato del museo del Bardo a Tunisi. Continua a leggere
Mogol, le ideologie, le emozioni, il Nobel.
Oggi, a margine di un incontro con i giovani a Cetraro, ho avuto l’occasione di conoscere quello che considero uno dei più grandi poeti italiani degli ultimi decenni, Giulio Rapetti in arte Mogol.
Abbiamo parlato dell’iniziativa che sta portando avanti da alcuni anni di formazione rivolta ai giovani e ha detto alcune cose che condivido molto: “solo il genio può essere un dono, il talento va coltivato” e che “i giovani hanno il dovere di essere migliori di chi li ha preceduti”.
Infine mi ha raccontato, divertito, una storia peraltro nota, di quando, negli anni ’70, non riusciva a staccarsi di dosso l’etichetta Continua a leggere
L’ideologia del Tutti a casa
Molti amici condividono spesso i post di “Dimissioni, tutti a casa”…penso sia un elemento di propaganda indiretta dei grillini, infatti ci trovo molti post di esponenti del 5 stelle. Ora, fermo restando la libertà di ciascuno di pensare e condividere quello che gli piace, vorrei esprimere il mio modesto punto di vista a riguardo. Per antica indole non credo mai che la ragione sia da una parte sola e le affermazioni apodittiche mi puzzano sempre di ideologia. La critica alla classi dirigenti è sacrosanta ma bisogna sempre saper distinguere nel merito. A chi ha il potere, in generale si dovrebbe chiedere più responsabilità non, semplicisticamente, di farsi da parte se, di chi aspira a sostituirle, non sappiamo se sono davvero migliori. Del resto è dal 1992 ad Continua a leggere
La separazione dei poteri
Renzi sulla giustizia ha ragione da vendere: ci si può e ci si deve dimettere per ragioni di opportunità politica o di etica della responsabilità secondo principi e metodi che la stessa politica deve essere in grado di produrre per sè. Ma non si caccia un sottosegretario o un ministro solo perché indagato. Altrimenti ciò significherebbe dare alla magistratura un potere politico, quello di decidere chi può o non può rimanere in un governo. Ed i magistrati gestiscono un potere giudiziario, non politico.
E’ quello che penso da sempre, il garantismo è rispetto delle regole e dei diritti, non un velo per coprire vergogne o il desiderio di impunità come ne ha fatto la destra. Continua a leggere
Vicenda Lupi, guardiamoci allo specchio
Voglio fare un coming out qui, pubblicamente, partendo dalla vicenda Lupi. Com’è noto non sono un uomo di potere ma se lo fossi (e in passato, sia pure piccolo piccolo, lo sono stato) e potessi dare una risposta individuale ad una persona che mi chiede un favore e che reputo davvero bisognosa e senza ledere il diritto di altri, lo farei.
Non lo farei per mio figlio o per un congiunto perché ritengo che il potere delegato dal popolo non possa essere usato a fini personali o familiari, secondo un’etica che è quella della responsabilità.
Se Lupi ha commesso un errore forse è stato questo e glielo hanno fatto pagare tutto. Ma, come scrive Michele Serra nella sua Continua a leggere
Presentazione del libro di Floriana Chiappetta “Una Vita appesa al sole” presso IIS “Pizzini-Pisani”
Presentare un libro fa correre sempre lo stesso rischio, quello cioè di fare come ai funerali: non esistono libri brutti come non esistono morti la cui vita non sia da rimpiangere.
Il libro di Floriana Chiappetta ci esime, per fortuna, dall’obbligo della circostanza.
“Una vita appesa al sole” è infatti, un bel romanzo, molto ben scritto (cosa assai rara di questi tempi).
Ha una prosa agevole, che si sviluppa in una forma non retorica ma, non per questo, meno ricca e pregnante.
Lo voglio dire a Floriana senza piaggeria, se questa è, come è, la sua prima prova letteraria davvero deve fare ogni sforzo per Continua a leggere
Bene Area riformista, unica linea possibile
Area riformista pone a Renzi alcune questioni di fondo, legge elettorale, uso delle risorse liberate dall’abbassamento dello spread e della spending rewiew per politiche di contrasto alla povertà e l’istituzione del reddito minimo (con l’incarico da parte del capogruppo del PD Roberto Speranza di predisporre una proposta di legge a Cecilia Guerra ed alla nostra Enza Bruno Bossio con manifestazione a Cosenza, segno che si fa sul serio), una nuova politica per il Mezzogiorno. Nessuna scissione, evento agitato da alcuni, auspicato da altri. Nessuna complicità con la maggioranza ma autonomia. Questa linea è l’unica che può spostare a sinistra l’asse del PD ed è quella che Renzi teme di più. Una scissione servirebbe solo a fare l’ennesimo partitino del 4 o 5 per cento, fuori Continua a leggere