Un voto politico
Il percorso non semplice, ma comunque esaltante, che ci ha portato a candidare Mario Oliverio a Presidente della Regione Calabria, il significato stesso che ha assunto questa candidatura, rappresentano il punto di arrivo di un percorso cominciato 5 anni fa, quando, sulle rovine lasciate dall’esperienza Loiero, abbiamo cominciato una lunga traversata che ci ha portato fin qui.
Non è questa sede per ripercorrere quella fase: so solo che tutte le cose che dicevamo si sono verificate e la Calabria, forse nel momento più difficile della sua storia, si avvia a votare e ad eleggere un Presidente non sull’onda confusa e distruttiva dell’antipolitica ma sulla base di un vero e proprio progetto politico di cambiamento di questa Regione.
Come tutti i sondaggi e lo stesso umore generale lasciano prevedere, il 23 novembre sarà possibile avviare questo lavoro, che sarà lungo e difficile.
Ai calabresi non abbiamo voluto raccontare chiacchiere e fare promesse facili.
Abbiamo chiesto, invece, un’assunzione collettiva di responsabilità.
Per questo, oltre che un buon Presidente come Mario Oliverio, occorre eleggere anche un buon Consiglio.
Nella mia vita ho sempre dato voti politici. Poi fortuna ha voluto che, seguendo le mie convinzioni politiche, ho anche avuto la possibilità di votare per amici. E’ stato così per Nicola Adamo, per Enza Bruno Bossio, per lo stesso Mario Oliverio. Sarà così anche stavolta.
Ho deciso, infatti, di votare Carlo Guccione.
Con Carlo ci conosciamo da quasi trent’anni. Ne conosco pregi e difetti come lui di me.
A volte siamo stati d’accordo a volte in dissenso. Ma gli ho sempre riconosciuto le grandi capacità di lavoro, la determinazione, la capacità di “stare sul pezzo” della politica.
Carlo Guccione merita di essere sostenuto. Io lo farò e invito tutti coloro che lo ritengano opportuno, di fare altrettanto. Per dare, anche stavolta, un voto politico.
Oliverio Presidente, Lista PD e Guccione come preferenza.
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