Bene Area riformista, unica linea possibile
Area riformista pone a Renzi alcune questioni di fondo, legge elettorale, uso delle risorse liberate dall’abbassamento dello spread e della spending rewiew per politiche di contrasto alla povertà e l’istituzione del reddito minimo (con l’incarico da parte del capogruppo del PD Roberto Speranza di predisporre una proposta di legge a Cecilia Guerra ed alla nostra Enza Bruno Bossio con manifestazione a Cosenza, segno che si fa sul serio), una nuova politica per il Mezzogiorno. Nessuna scissione, evento agitato da alcuni, auspicato da altri. Nessuna complicità con la maggioranza ma autonomia. Questa linea è l’unica che può spostare a sinistra l’asse del PD ed è quella che Renzi teme di più. Una scissione servirebbe solo a fare l’ennesimo partitino del 4 o 5 per cento, fuori dai giochi, utile solo per garantire un pezzo minuscolo di ceto politico da Landini a Civati e Vendola a, forse, Fassina. Non mi interessa e non è utile all’Italia. Scindersi da un partito che prende il 40 per cento non indebolisce il partito più grande ma solo la sinistra di governo e riformista. Perché in politica si può essere minoranza, l’importante è non avere idee minoritarie, che in genere sono quelle massimaliste. E il massimalismo, storicamente, ha fatto sempre e soltanto danni innanzitutto ai lavoratori ed alla parte debole della società. #ricordiamocelo
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