Attualità
Un onomastico…con dubbi sulla data…
29 settembre, giorno dei Tre Arcangeli: Gabriele, Raffaele e Michele
Grazie a tutti per gli auguri…a dire il vero quando ero ragazzo il mio onomastico lo festeggiavo il 24 marzo, ma certamente il mio nome è legato agli arcangeli e quindi confesso di essere un po’ confuso. In ogni caso grazie a tutti…
Superare le numerose incongruenze nel CIS che destina 90 milioni al nostro Centro Storico
Documento del Circolo PD “Centro Storico e Frazioni” Cosenza.
Pur ottimisti nel vedere che qualcosa finalmente si muove per la rigenerazione del Centro Storico di Cosenza nell’ambito della firma del CIS sui 90 milioni di euro CIPE destinati dal MiBACT alla nostra città, non possiamo tacere sulle incongruenze presenti nel progetto integrato e che ci aspettiamo vengano presto chiarite dai rappresentanti del governo.
Innanzitutto, salta all’occhio come alla firma del contratto tra gli enti non sia seguita la pubblicazione del documento che dovrebbe chiarire chi fa cosa e come: chi è stazione appaltante, chi è centrale di committenza; solo i finanziamenti dei singoli interventi sono sommariamente descritti nella scheda portata all’attenzione dei cittadini.
Il progetto integrato investe maggiormente scuole e laboratori della città vecchia già in parte oggetto di finanziamento dalla scorsa amministrazione regionale, tralasciando strutture molto significative quali l’Umberto I, il palazzetto dello sport di Casali o le piscine del Centro Storico. Queste ultime, se coinvolte potrebbero, grazie ad una integrazione tra sport e cultura, già funzionante in altri quartieri degradati di altre città del sud, ad un più proficuo risultato sociale per gli abitanti di Cosenza Vecchia.
Pur riconoscendo come positivo il finanziamento dei Giardini Urbani diffusi, l’opificio del libro presso la Biblioteca Civica, frutto di proposte avanzate da gruppi di cittadinanza attiva e gli hub culturali, creativi e per la start up d’impresa, sostenuti in collaborazione con UNICAL, non ravvediamo la medesima attenzione verso i bisogni immediati dei cittadini, e cioè il sostegno ai servizi alla persona, agli artigiani e al commercio al dettaglio. Da Portapiana alla Massa, passando per Santa Lucia, è praticamente impossibile trovare negozi che facilitino il vivere quotidiano degli abitanti.
Per fortuna, alcune delle proposte della passata amministrazione regionale guidata da Mario Oliverio, che ricordiamo riuscì a portare a Cosenza tale finanziamento, il più importante mai ottenuto dalla nostra città, sono state inserite nella stesura finale del CIS. Queste, a seguito di passate serrate discussioni in sede MiBACT, sono, tra gli altri, il rifacimento dei vicoli e delle gradinate, dei sotto servizi come fognature e acqua pubblica e l’abbattimento delle barriere architettoniche per le persone anziane e con disabilità. Tali interventi necessiterebbero, evidentemente, della continua consultazione con la Soprintendenza bruzia, che però appare esclusa dal novero degli enti pubblici parte del CIS.
Lato privati si è ottenuto ben poco; fortunatamente il Bando Borghi della passata amministrazione regionale ha in parte sopperito a tale mancanza, sempre che l’attuale amministrazione regionale non decida di revocarlo in danno ai tanti beneficiari già selezionati dalla valutazione delle commissioni. Per tacere di Agenda Urbana, 45 milioni per il centro storico spariti dai radar così come pure quelli del Bando Periferie ministeriale.
Prendere in considerazione, poi, il comune di Cosenza sarebbe come sparare sulla croce rossa, incapace com’è di produrre uno straccio di bando di social housing ma che continua a ristrutturare palazzi storici che, in violazione di legge, invece di essere assegnati con gare pubbliche, finiscono occupati privatamente, senza sostegno pubblico e quindi degradati, col solito sperpero di denaro della collettività.
Resta infine il dubbio che tale cospicuo finanziamento MiBACT, sfociato in un progetto integrato frutto di molteplici incontri durati più di due anni a causa dei ritardi dell’allora governo giallo verde, passati attraverso ben due ministri, due presidenti di regione e diversi attori istituzionali, sia oggetto di una campagna personalistica del sottosegretario Orrico che appone il proprio logo personale su tutte le locandine e annunci social degli eventi di presentazione dello stesso, accanto a quelli del Ministero che di tale ruolo l’ha investita, anteponendo un atteggiamento di autopromozione ad un progetto che ha visto, invece, la collaborazione di diversi e molteplici soggetti istituzionali e l’impegno costante e puntuale di tantissime associazioni e comitati del territorio, che come Circolo continueremo a sostenere.
Il Quotidiano del 27 settembre 2020
La scuola ricomincia…
Peppino Caldarola non è più…
Addio a Peppino Caldarola. Perdiamo una voce autentica della sinistra, spesso critica con la Vandea forcaiola e giustizialista di questi anni bui. Un abbraccio Peppino, ti sia lieve la terra.
20 settembre 1870, 150 anni fa la Breccia di Porta Pia…
Addio a Rossana Rossanda, la ragazza del secolo scorso…
“Rifardi” ? No grazie !
L’ipocrisia è il male vero da combattere. In calabrese la chiameremmo “rifarderia”. Guardiamoci dai “rifardi” che ammantano sotto parole etiche la loro drammatica immoralità.
Auguri di buon onomastico, Umberto
Auguri di buon onomastico a mio figlio Umberto Petrone e a mio padre.
“Il vecchierell canuto et biancho…”
Il ricordo di Maria Montessori esempio per la scuola di oggi…Bene Presidente Mattarella
Significativa la dichiarazione di oggi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 150° anniversario della nascita di Maria Montessori.
“Maria Montessori nasceva centocinquanta anni fa, a Chiaravalle. La sua umanità, i suoi studi, la sua coraggiosa esperienza di educatrice, hanno impresso un segno profondo nelle scienze pedagogiche e indicato orizzonti nuovi per la scuola, a beneficio di milioni di giovani in ogni parte del mondo, che hanno potuto e saputo accrescere in piena libertà la loro personalità.
Proprio negli anni più duri del Novecento Maria Montessori è riuscita a infrangere antichi pregiudizi, dimostrando la irragionevolezza di metodi di insegnamento basati sull’autoritarismo e contrastando pratiche di emarginazione ai danni di chi era sofferente o veniva considerato diverso, aprendo la strada a un percorso di crescita dei bambini basato sulla piena espressione della loro creatività, nella formazione responsabile alla socialità.
Il suo “metodo” ha varcato le frontiere e, nel suo nome, tantissime educatrici ed educatori, ragazze e ragazzi, hanno conferito alla scuola un valore di crescita nella conoscenza che, accanto al sapere letterario e scientifico, abbia lo sguardo rivolto allo sviluppo integrale della personalità degli alunni.
La vita di Maria Montessori è stata anche simbolicamente una storia di libertà, di intelligenza, di creatività femminile. Sono tante le insegnanti, le educatrici, le operatrici scolastiche che continuano oggi a impegnarsi con la medesima passione.
La comunità della scuola è risorsa decisiva per il futuro della comunità nazionale, proprio in quanto veicolo insostituibile di socialità per i bambini e i ragazzi: ne comprendiamo ancor più l’importanza dopo le chiusure imposte dalla pandemia. Esempi come quello di Maria Montessori esortano ad affrontare efficacemente le responsabilità di questo momento difficile”.