Costume
Si ritiri la brochure con la faccia di Himmler
Premesso che non ho nessuna avversione ideologica sul fatto che Cosenza valorizzi Alarico. Magari ricordando che fu un re barbaro e piuttosto feroce, autore del primo saccheggio di Roma. Alarico fa parte della nostra storia, e va ricordato. Ma andrebbe ricordato anche che nella nostra storia ci sono tante altre cose, tanti altri personaggi anche più interessanti e soprattutto originali. Tuttavia, se si vuole proprio insistere con Alarico come si fa a mettere nella brochure destinata alla Bit di Milano la faccia di Heinrich Himmler ? Dico, chi ha scritto il testo e scelto le immagini non sa chi era il personaggio raffigurato ? O forse aveva il cervello in vacanza ? Vogliamo fare di Cosenza un luogo di ritrovo neonazista in Europa ? Se proprio si voleva essere così provinciali si poteva anche celebrare August Von Platen, autore della celebre poesia sulla morte di Alarico Das Grab im Busento, la Tomba nel Busento, tradotta da Carducci e che studiavamo alle elementari. Almeno avremmo potuto celebrare Cosenza come luogo di ispirazione per un poeta notoriamente omossessuale, in nome della lotta contro l’omofobia. Si poteva, ma per fare questo bisognava studiare. Si ritiri quella brochure e si ripari al danno facendo attenzione la prossima volta ad affidare il marketing territoriale a qualcuno che almeno legga qualcosa su quello che vuole promuovere.
Link dell’articolo de Il Quotidiano: http://www.ilquotidianoweb.it/news/cronache/734198/Comune-di-Cosenza–il-gerarca.html#.VOITzF6Cz39.facebook
RASSEGNA STAMPA
Il senso della misura
Si fa un gran parlare della scelta del Capo dello Stato di recarsi a Palermo, la sua città, usando un volo di linea. Un bel gesto, intendiamoci, soprattutto perché non dovuto. Mi spiego, se Mattarella avesse scelto di andare a Palermo con un volo di Stato, come gli spetta, avrebbe fatto il suo dovere, cioè non esporre la massima carica dello Stato della settima potenza industriale del mondo a potenziali rischi. Dico ciò perché sinceramente trovo fastidiosa certa tendenza a mettere in risalto gesti che vanno invece valutati nella loro giusta dimensione. Mattarella ha valutato, insieme agli apparati di sicurezza, che recarsi a casa con il volo di Stato era una spesa che si poteva risparmiare e compatibile con le esigenze di sicurezza. Con senso delle cose e della misura. Che è ciò che davvero dovremmo chiedere non solo alla politica ma all’intera classe dirigente. Non la ricerca populista di atteggiamenti pauperistici a cui non crede più nessuno, ma un sano ed esemplare senso della misura.
Il ballo a Cuba, un modo di comunicare
La scuola a Cuba
A L’Avana con Giovanni Cerulo e Paolo Apa per conto dell’IRASE. Prima distribuzione di materiale didattico ad una scuola primaria e poi visita al Museo della ciudad. Tutto mentre i bambini in gita nel centro della città ballano con artisti di strada. La scuola a Cuba è cosa seria, obbligatoria dai 5 anni fino a 18. Sostanzialmente garantita a tutti la scuola materna dai tre anni in su. Lo stesso vale per l’università. Una volta laureati si restituiscono allo Stato le spese di formazione con il proprio stipendio. L’istruzione è un settore all’avanguardia, nonostante le tante difficoltà, nell’isola caraibica, come la sanità.
IL VIDEO
A l’Avana per parlare del continente sudamericano
Santiago de Cuba
I misteri della santeria a Cuba
Il Santuario de la Virgen de la Caridad El Cobre. Devozione popolare a Cuba
A cavallo nella Valle di Vinales a Cuba
A cavallo nella Valle di Vinales a Cuba, tra piantagioni di caffè e di tabacco.
L’insostenibile mancanza di decenza non è colpa del Web.
Alcuni anni fa il grande Alberto Sordi impersonava con i suoi film i vizi e i difetti dell’italiano medio, del borghese piccolo piccolo all’occorrenza massone e assassino giustiziere, dell’ipocrita difensore del matrimonio contro il divorzio e impenitente concubino e puttaniere, del medico della mutua disonesto, del trafficante d’armi cinico e ossessionato dalla sua famiglia vorace consumatrice di beni…Nei film di Sordi emergeva amara la rappresentazione di una Italia ubriacata dal boom economico, percorsa da egoismi sociali ma che, tutto sommato, poteva invocare la circostanza attenuante di un Paese che, mettendo ala berlina i propri difetti e ridendone, riusciva a conservare un minimo di coscienza di sé. Insomma, dei personaggi di Sordi si rideva e ci si vergognava un po’ e a nessuno veniva in mente di assumerli come modelli.
Negli ultimi vent’anni il discorso pubblico è andato invece degradando sempre di più e ad esso, rinunciando ad ogni seria analisi sociale e di sistema, si è contrapposto un moralismo becero e ancora più ipocrita nel suo individualismo. Come sorprendersi delle emerite stronzate scritte sul Web se a rilanciarle ci si mette anche un uomo delle istituzioni, per quanto discutibile come Gasparri ? Il limite della decenza e del buon gusto è stato sfondato e nessuno ne prova vergogna. Questo è il vero problema, non il web che questo discorso pubblico semplicemente diffonde. Non percepiamo più il limite della decenza e non siamo neppure più in grado di ridere dei nostri difetti.