Costume
Albero di Natale nella mia scuola di Sesto Imolese, Imola
Un tramonto romagnolo…
Figli…
La notte prima degli esami…
Ragazze, ragazzi, siamo arrivati. Vi auguro il meglio che possiate desiderare. Adesso cercate di rilassarvi, di stare tranquilli. Domani farete un passaggio di vita che comunque ricorderete sempre. Ma soprattutto ricorderete voi stessi, il bene che vi siete scambiati, gli affetti che avrete fatto crescere. E sarete maturi. È questo il patrimonio più prezioso che dovrete custodire quando la vita del “mondo grande e terribile” vi accoglierà. Un grande abbraccio e in bocca al lupo a tutte e a tutti. È stato un grande piacere ed un onore avere partecipato, sia pure parzialmente, alla vostra formazione.
Il vostro professore di Filosofia e Storia.
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Cosenza solidale sempre
Voglio esprimere il mio pubblico apprezzamento all’Assessore Damiano Covelli e al Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Mazzuca per avere espresso parole di solidarietà e vicinanza ad Aldo, il simpatico personaggio che anima le strade della nostra città con la sua empatia e con la sua esuberante personalità. Perché una città vive dei suoi abitanti, delle loro storie, della loro semplice esistenza. Violenza e prepotenza, purtroppo, esisteranno sempre. Ma per esse c’è un grande antidoto, appunto la vicinanza e la solidarietà, il sentirsi una sola, grande comunità. Cosenza è e sarà sempre tutti i suoi figli. In questo senso mi sento di fare una proposta al Sindaco Franz Caruso: chiamate in Comune un altro personaggio di Cosenza a cui un network locale ha di recente dedicato un bell’articolo, Aldo detto Lalla, e dategli un piccolo riconoscimento alla sua vita fatta di coraggio, di semplicità, di dignità e orgoglio della propria identità. Non dimentichiamo mai che una città vive di identità, che è il frutto di tante piccole cose e di tanti personaggi ricchi e significativi. Anche questo piccolo gesto può dare la cifra di una Cosenza che sa vivere con orgoglio ciascuno dei suoi figli.
Abbiamo perso Carmelo Salvino, un grande abbraccio Carmelo…
Buona Pasqua di pace vera…
Ancora oggi a tanti, se non a tutti, sfuggono le ragioni che hanno portato i leader di un grande paese, interprete in momenti cruciali della storia, di grandi speranze di progresso per l’umanità intera, a scatenare una guerra terribile nel cuore dell’Europa contro un altro paese che di quella storia stessa è stato parte importante. Anche questa volta le ragioni della guerra sono incomprensibili semplicemente perché non esistono ragioni per la guerra, per nessuna guerra. Oggi a tutti, in questa Pasqua ancora segnata dalla croce della pandemia, compete solo il compito di cercare la pace, solo la pace. Buona Pasqua di pace vera a tutti…
Un regalo bellissimo…
Festa del papà 2022. Tornare a casa e trovare questo…che vuoi di più dalla vita ?
8 marzo 2022. Per le donne ucraine. Per la pace…
Carissime ragazze, carissimi ragazzi, questa volta la lezione ce l’avete data voi !
Carissime ragazze, carissimi ragazzi,
ve lo vogliamo dire, questa volta la lezione ce l’avete data voi. E bella grande.
Siamo i vostri docenti, vi vediamo tutti i giorni per molte ore, vi giudichiamo con un voto, ma non vi conosciamo.
E’ forse colpa di un mestiere sempre più difficile, in una istituzione troppo spesso chiusa e burocratica come è sempre stata la scuola; sarà colpa della retorica della ricerca dell’efficienza e dell’eccellenza a tutti i costi che si è ormai diffusa in essa. Ma ciò che è successo ci ha posto di fronte ad una dura realtà e siete stati voi a sbattercela in faccia.
Noi, troppo spesso ce lo dimentichiamo, non siamo impiegati del catasto. Dovremmo essere costruttori di teste, guide della conoscenza, edificatori dal basso di quella cosa bella e grande che si chiama democrazia. E troppo spesso non lo siamo stati.
Ecco perché oggi, dopo questi giorni intensi e convulsi, sentiamo il bisogno di andare al di là della stessa condanna di ogni forma di molestia, di violenza, di prevaricazione tanto più grave e imperdonabile se praticata da chi è chiamato a svolgere una funzione educativa.
Diciamoci la verità, al di là del merito dei fatti specifici emersi in questi giorni, sui quali ormai indaga l’autorità giudiziaria, di fronte all’evidente inadeguatezza di chi doveva offrire in questi giorni ben altre risposte, noi docenti forse non siamo stati in grado di ascoltare, di vedere e quindi di capire il disagio che evidentemente pervadeva nel profondo questa scuola.
E di questo, noi tutti, non possiamo non sentire il rimorso.
Come diceva Edmond Rostand, “Anche se non si è fatto nulla di male/Si han di sé mille piccole nausee il cui totale/Non dà un rimorso, no, ma un oscuro tormento.
Al di là di come finirà questa vicenda dal punto di vista giudiziario rispetto a chi vi è coinvolto (e per il quale vale sempre la presunzione di innocenza), il tema che ci avete posto di fronte è quindi molto più grande, per certi versi anche più grave.
A cominciare da quello di superare fino in fondo una cultura sessista e del possesso, certa concezione predatoria della relazione tra i sessi, su cui, nonostante la modernità che pervade le nostre vite, non si riflette mai abbastanza.
Una cultura che non può essere banalizzata solo come espressione di atavici pregiudizi e di comportamenti scorretti e che è, invece, qualcosa di molto più pervasivo e radicato per poter essere sconfitto solo con le denunce e le iniziative giudiziarie.
Qualcosa che sta dentro di noi e di cui troppo spesso siamo inconsapevoli e che emerge in forme troppo spesso superficialmente sottovalutate ma che feriscono, lacerano nel profondo, distruggono coscienze.
Ecco, care ragazze e cari ragazzi, quando rientreremo in classe insieme dovremo lavorare su come tornare ad essere davvero una comunità protesa alla difesa della dignità di tutte e di tutti.
E magari ci insegnerete a superare quel rimorso e quell’oscuro tormento di cui parlava Rostand.
Firmato i docenti
Gabriele Petrone
Angela Pagliarulo
Alfonso Tarantino
Francesco Cirillo
Biancamaria Iusi
Giovanna Migliano
RASSEGNA STAMPA