Cultura

Addio Giovanni, amico grande di gioventù…

Giovanni Pecora, mio caro amico

Improvvisamente ci ha lasciato Giovanni Pecora, amico antico e generoso. Mi piace ricordarlo con questa immagine, con il suo grande sorriso e la sua grande voglia di vivere. Con Giovanni ho vissuto gli anni belli della mia “educazione sentimentale”, quando esci dall’adolescenza e cominci a guardare le mille facce del mondo intorno a te. Mi ritornano in mente gli scherzi, le risate, il piacere puro e semplice dello stare fino a tardi e raccontarsi insieme. Mille ricordi tornano ora a rendere terribile il senso del tuo distacco, a ravvivare il calore di una amicizia che ci rendeva bello il tempo. Ti voglio bene Giovanni, ti vorrò sempre un gran bene… la terra ti sarà lieve perché lasci dietro di te solo cose buone. A tua moglie e ai tuoi cari il mio abbraccio da questa terra lontana dove sono e dove la notizia della tua perdita risuona ancora più forte nel mio sentire…ciao Giuvà, compare e amico mio vero…

Forza, cari emiliani e romagnoli, il sole tornerà a splendere anche questa volta…

L'alluvione in Emilia Romagna

Le oscure circostanze della vita mi hanno portato qui, in terra di Romagna a fare il preside. Queste tristissime due settimane di pioggia e acqua che, a dire di tanti qui, non si ricordavano da tempo antico hanno lasciato il segno. La natura grande e terribile a volte si scatena, nonostante le belle ed ordinate opere di regimentazione delle acque che qui hanno fatto scuola. Due settimane di scuole chiuse, di terreni e case allagate, di gente sfollata (e purtroppo anche morti) come avveniva un tempo. Per uno che viene da una terra che un  grande scrittore definì “sfasciume pendolo” non c’è sorpresa. Ma la cosa bella e forte è la faccia di questa gente, la determinazione degli amministratori, di tutti che cercano di dare una mano. Non c’è rassegnazione ma responsabilità e solidarietà che ho visto anche nella mia amata terra di Calabria. Siamo gente tosta a prescindere dalle latitudini. Ce la faremo. Anche questa volta. E le acque si ritireranno e il sole tornerà a splendere. Anche questa volta…

Discorso di Don Camillo dopo l’alluvione (Giovanni Guareschi)

Sabato Sera

Apriamo una nuova fase di promozione della cultura a Cosenza

Immagine di Cosenza

Ringrazio Francesco Alimena per la sua sollecitazione stamattina sulla stampa. Condivido largamente quanto scrive oggi sottolineando la necessità di aprire una nuova fase rispetto alla politica culturale a Cosenza. Bisogna passare da una idea di “cultura della patacca” che ha imperversato negli ultimi anni, basata solo su un malinteso senso dell’effimero e dell’immagine autoreferenziale, a una iniziativa che riparta dalle radici autentiche di Cosenza. Se non si fa questo si rischia di cristallizzarsi sul singolo evento, sul quale ci si schiera come guelfi e ghibellini di risulta, senza guardare alla vera ricchezza costituta dalla storia plurimillenaria di Cosenza che, come tutte le storie, è fatta anche di miti e leggende (e la “Donna Brezia” come Alarico ne fanno certamente parte). Discutere sull’autenticità storica di un mito è esercizio inutile: è come se si discutesse sulla verità storica del Drago di San Giorgio o del Grifone presenti nei simboli civici di molti comuni italiani. I miti possono trovare spazio nella narrazione di un territorio o di una città ? Certamente sì, senza però dimenticare la “vera” storia che a Cosenza è ricca e significativa almeno quanto i miti. Io penso che su questi temi vada promosso un ampio dibattito in città e debba essere questa amministrazione a promuoverlo. Magari riprendendo una vecchia proposta, quella degli Stati Generali della Cultura a Cosenza per coinvolgere tutti: associazioni, partiti, singoli intellettuali che vogliono bene a questa città. In questi anni abbiamo contestato la cultura da cartone animato che, nello stesso tempo, chiudeva la Biblioteca Civica e la lirica e declassava il Rendano da teatro di tradizione ad arena per spettacoli. Per tacere della toponomastica e di altro. Nel programma di Franz Caruso, questa linea è stata indicata con chiarezza. Insieme alle tante emergenze che sono all’ordine del giorno da quanto si è insediata, è necessario affrontare quella culturale passando ad una nuova fase e rifare di Cosenza l’”Atene della Calabria” che è stata per secoli.

A Sesto Imolese per ricordare la Liberazione…

Festa della Liberazione a Sesto Imolese

A Sesto Imolese i ragazzi della mia scuola hanno partecipato ad una cerimonia dell’ANPI e del Comune di Imola (che ricordiamo è medaglia d’oro della Resistenza) presso il monumento ai caduti nell’ambito delle celebrazioni per la Festa della Liberazione. Una festa corale, di tutti, con tantissima gente tra cui anche ex partigiani e loro familiari, in cui i ragazzi, oltre a cantare l’inno di Mameli, Va pensiero e Bella Ciao, hanno portato le bandiere realizzate da loro stessi, tra cui i due gonfaloni con i simboli civici dei comuni di Imola e Mordano, su cui insiste il nostro Istituto Comprensivo. I due gonfaloni sono stati sistemati nella stanza della dirigenza a ricordo di questa bellissima giornata.

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