Cultura
L’insostenibile cultura dell’anti…
Viviamo un’epoca per certi aspetti assurda.
Vittorino Andreoli qualche tempo fa la definiva l’epoca dell’uomo pulsionale che ha completamente soppiantato l’uomo moderno figlio della cultura occidentale.
L’identità ha cessato di essere frutto della sedimentazione di culture e si caratterizza come frutto di pulsioni irrazionali, come elemento che scaturisce dalla contrapposizione ad un nemico reale o immaginario che sia.
Nessuno ne è immune, basta guardarsi intorno.
Tutti ce l’hanno con qualcuno o qualcosa, pochi si interrogano su se stessi. Continua a leggere
Il coraggio di correggere le riforme.
Correggere in meglio la Buona Scuola è possibile
Tiene banco in questo agosto stanco di politica e antipolitica la vicenda delle assunzioni degli insegnanti costretti ad accettare cattedre lontane anche centinaia di km da casa. E siccome al Sud erano molti gli insegnanti precari molti sono gli insegnanti del Sud assunti che saranno costretti ad andare ad insegnare al Nord. Nella maggioranza dei casi non si tratta di giovani di prima nomina ma di quarantenni e oltre, madri e padri di famiglia che avevamo già costruito un progetto di vita sulla base degli incarichi annuali nella propria regione e nella propria provincia, certamente precari, ma che comunque speravano, in attesa della tanto aspettata stabilizzazione, di consolidare. Ecco perché la stabilizzazione ma lontano da casa suscita proteste anche vivaci.
Si tratta, in maggioranza, di persone che comunque hanno fatto tanti sacrifici: alzarsi all’alba con qualsiasi tempo per raggiungere la scuola in auto condivise con i colleghi o con bus e treni che percorrono le strade spesso impervie del nostro Mezzogiorno per uno stipendio che non è granché non è certo il parametro di una vita comoda.
Ecco perché le ironie sconclusionate di qualcuno sono fuori luogo: le esigenze mutano con il passare degli anni: magari se la proposta di assunzione fosse giunta loro quando avevano 25 o 30 anni ed erano senza famiglia le proteste non ci sarebbero neanche state. Continua a leggere
Il benaltrismo…
Non c’è razza peggiore dei benaltristi, razza da cui diffidare profondamente. Sono quelli che dicono sempre, qualunque cosa si faccia, che i problemi sono ben altri rispetto a quelli che cerchi di risolvere. La verità è che il benaltrista, in fondo, è uno che ritiene come unico problema degno di soluzione il proprio…
Ciao Bud…
Ci sono attori che riempiono la nostra vita…così, semplicemente. Confesso che ancora oggi, quando mi capitava di rivedere uno dei suoi vecchi film, ridevo come un matto. I film con Bud Spencer e Terence Hill erano come fumetti, in cui i buoni trionfavano sempre a suon di sganassoni. Ciao Bud, adesso non dovrai più arrabbiarti…
Populisti e riformisti
Goodbye Alì…
Sei stato grande, sei stato nobile, sei stato leale sul ring e fuori.
E quando è venuto il momento di scegliere tra i tuoi ideali e le tue convenienze non hai avuto esitazione a scegliere i primi. Per poi tornare, più grande e forte di prima quando nessuno scommetteva nulla su di te. Mi ricordo bambino vedere i tuo incontri con mio padre sulla TV in bianco e nero, ricordo la tua forza straordinaria, il tuo coraggio e il tuo cuore generoso. Rivedendo il film a te dedicato con mio figlio mi è venuto facile indicarti come esempio.
Oggi il mondo piange un uomo che ha reso vera la parola “campione”. Goodbye Alì…
Il valore irrinunciabile del voto
Guardatela bene…è la scheda con la quale settant’anni fa le donne e gli uomini d’Italia decisero il loro futuro. Per oltre vent’anni la dittatura fascista aveva negato la possibilità e l’utilità del voto. Non dimentichiamo mai il valore irrinunciabile del voto. Votare è un diritto e non è mai inutile…
Buon 25 aprile
Ricordi, pensando alla visita di Obama a Cuba
Se questa è arte…
Insomma, pare che in un Bocs Art di Cosenza si sia svolta una pièce teatrale, pagata pare dal comune, che prevedeva l’uccisione di un maiale. Il tutto viene ripreso in un video che fa il giro del web e suscita la reazione dell’Ente Nazionale Protezione Animali. In effetti si vede un maiale che viene legato sommariamente e rozzamente sgozzato tanto da produrre nel povero animale una agonia lunga e inutile, con il sangue che si sparge copiosamente sul terreno. Non so cosa ci sia di artistico in tutto ciò ma, laicamente, posso concedere il beneficio del dubbio. Certamente non pagherei il biglietto per vedere sta cosa, né, se fossi amministratore la pagherei con soldi pubblici. So anche che l’uccisione del maiale è una cosa seria e praticata da millenni in Calabria. È tanto seria che chi la compie lo fa con un grande rispetto per l’animale che viene immobilizzato, il colpo di coltello è netto tanto da impedire inutili sofferenze e il sangue viene raccolto. È anche usanza per chi uccide il maiale, segnarsi, pronunciare una piccola preghiera o una frase che sostanzialmente ha lo scopo di chiedere perdono all’animale la cui vita viene sacrificata per sostenere i consumi alimentari di tutta la famiglia. La cultura contadina ha sempre rispettato gli animali, anche quando li uccideva per nutrirsene. Il video mostra, invece, una crudele spettacolarizzazione della morte, sia pure di un povero maiale. Posso dire che non m piace e penso che sarebbe stato molto più onesto chiamare questa cosa col suo vero nome, una maialata e magari facendola fare a macellai più esperti ?