Cultura
Scrive sempe, sta cuntenta, io non penzo che a te sola…
A 100 anni dalla Grande Guerra (24 maggio 1915-24 maggio 2015). Seminario dell’IIS “Pizzini-Pisani” di Paola.
Si è svolto questa mattina presso l’Auditorium Sant’Agostino del Comune di Paola un seminario pubblico in occasione dei 100 anni dalla grande guerra organizzato dall’IIS “Pizzini-Pisani” di Paola.
Al seminario, coordinato dal prof. Pietro De Luca, è intervenuta la consigliera comunale Maria Pia Serranò per portare i saluti dell’Amministrazione Comunaleho tenuto la relazione sul tema con un focus sul contributo della Calabria a quegli eventi.
Ho scelto il titolo del seminario di oggi mutuandolo da una famosa canzone dell’epoca, ‘O surdato nnamurato proprio a voler ricordare come quella terribile guerra, voluta da pochi, alla fine con coraggio e dedizione, fino all’estremo sacrificio, la fecero tutti, Continua a leggere
Aderire allo sciopero della scuola per cambiare il DDL
Ai colleghi insegnanti
Ho deciso di aderire allo sciopero del comparto scuola indetto per il 5 maggio.
Sono giunto alla convinzione che lo sciopero, a questo punto, sia lo strumento più efficace per sostenere l’approvazione delle modifiche emendative dei punti più discussi del DDL Scuola che sono state presentate anche grazie al lavoro che abbiamo svolto come Dipartimento Scuola e Formazione del PD di Cosenza.
Lo sciopero più efficace è quello che si pone obiettivi riformisti e non di puro contrasto a ciò che la controparte propone. Continua a leggere
I 200 anni della fucilazione di Murat a Pizzo opportunità per turismo culturale.
Pubblicato su “Il Garantista” del 27 aprile 2015
Ho letto con piacere su “Il Garantista” di domenica 26 aprile l’estratto del libro di Pier Luigi Vercesi “Ne ammazza più la penna” dedicato alla cattura ed alla fucilazione di Gioacchino Murat a Pizzo Calabro.
Gioacchino Murat, Maresciallo di Francia e re di Napoli sbarcò a Pizzo nell’ottobre del 1815, quando l’epopea dell’illustre cognato Napoleone si era ormai conclusa a Waterloo. Partito dalla Corsica con un gruppo di imbarcazioni e 250 seguaci, era convinto che il suo semplice apparire avrebbe provocato una sollevazione a suo favore e la fuga del re Ferdinando IV di Borbone, rimesso sul trono dal Congresso di Vienna. Continua a leggere
L’utilità di saper tacere…
“Passeggiando” tra post e commenti dedicati al 25 aprile se ne possono individuare quattro “tipi”.
Il primo, il più corretto e per fortuna maggioritario, quello che cerca di cogliere il senso di una Festa che, grazie anche all’evoluzione del dibattito politico e storiografico, ha cessato di essere una celebrazione di parte (se mai lo è stata) per assumere il valore di un momento di generale riflessione sulla libertà e la democrazia come patrimonio di tutti.
Poi c’è il secondo “tipo”, quello che definirei scettico a tutti i costi, che cerca di sminuire il valore delle celebrazioni tacciandole come retoriche e rituali. Costoro, spesso gli stessi che con grande provincialismo indicano i limiti del nostro Paese proprio nel non Continua a leggere
Il coraggio della scelta giusta…
Arriva sempre per tutti nella vita il momento di scegliere. State certi che la scelta più giusta vi apparirà chiara, immediatamente. Nella maggioranza dei casi, tuttavia, questa scelta sarà anche la più difficile, comunque la meno comoda. La scelta più giusta spesso richiede più coraggio. Perché il coraggio non è assenza di paura ma capacità di assumersi le proprie responsabilità. Sempre. Pensate a tutto questo quando riflettere sulla Resistenza. All’epoca la scelta più comoda era nascondersi, scappare o stare con chi, in quel momento, era il più forte. La scelta più giusta era, invece, quella di lottare per farla finita con chi aveva creato tutto quel dolore. Pensate a questo quando vi parlano dei “vinti”. Perché se è vero che tutti i morti sono uguali e tutti sono degni Continua a leggere
1945-2015 – 70 anni di libertà
Testo dell’intervento tenuto presso l’IIS Pisani-Pizzini di Paola il 23 aprile 2015
Ho riflettuto molto sul titolo da dare all’incontro di oggi a questo mio intervento e l’unico che mi è sembrato adatto è “70 anni di libertà”. Perché è l’unico che mi consente di spiegare a voi ragazzi il significato vero della Resistenza e della Festa della Liberazione.
Perché è la libertà, con tutto quello che ad essa si lega indissolubilmente, l’eredità che ci hanno lasciato i nostri nonni 70 anni fa. Continua a leggere
Guardate questa foto…
Guardate questa foto è ditemi se tutte le stupidaggini dette in lungo e in largo in questi giorni hanno un senso..
“Sei la mia bambolina, e come tutte le bambole che si rispettino, oggi indosserai la gonna rosa coi volant, quella che ti piace tanto. Sai, stiamo per partire. Mamma vuole che tu sia bellissima. Andiamo in un altro paese ma per arrivarci dobbiamo fare un viaggio in mare con tante persone che non conosciamo, le stesse che affollano con noi questa spiaggia da giorni. Ma io e te staremo sempre insieme, sta tranquilla. Ecco, ci gridano di salire a bordo. Lo so, non sei comoda come avresti voluto, ma sei in braccio a Continua a leggere
Quando a morire in mare eravamo noi italiani
24 agosto 1880 – Piroscafo italiano “Ortigia”. Affonda al largo della costa argentina per speronamento accidentale con un mercantile, 149 morti.
17 marzo 1891- Bastimento inglese “Utopia”, partito da Trieste con scalo a Napoli. Urta contro una corazzata nello stretto di Gibilterra e affonda. 576 vittime, in prevalenza italiani provenienti da Campania, Abruzzo e Calabria.
4 luglio 1898 – Nave francese “Bourgogne” affondata al largo della Nuova Scozia 549 morti, Continua a leggere
Basta morti nel nostro mare
Si parla di un barcone rovesciato con 700 uomini donne e bambini a bordo nel Canale di Sicilia. Pare che se ne siano salvati solo 28.
Un’altra ecatombe sotto gli occhi di una Europa pronta a farci la morale ma che ci lascia soli a fronteggiare l’emergenza, a contare i morti e ad accogliere i sopravvissuti. Atteggiamento ancora più colpevole, per la sua ipocrisia, dei demagoghi nostrani e continentali che, urlando contro l’immigrazione e cavalcando gli umori egoistici della pancia della società, in realtà propugnano la linea del “lasciateli annegare e chissenefrega”. Ma in una società democratica o semplicemente umana (o cristiana, per chi Continua a leggere
Facile ridere degli strafalcioni di Razzi e non dell’ignoranza compiaciuta ed ostentata di tanti altri.
Nella tanto bistrattata prima repubblica c’erano senatori e deputati con appena la terza elementare o che avevano imparato a leggere e scrivere in maniera fortunosa. A loro poteva scappare uno strafalcione ma nessuno ne metteva in dubbio la competenza politica nei settori in cui i partiti li facevano “specializzare”. La differenza stava nel fatto che questi vivevano la loro scarsa cultura con vergogna, si facevano assistere nella stesura di relazioni e scritti (a parlare in pubblico, in generale, se la cavavano tutti avendo imparato sul campo). Sentivano, infatti, tutto il peso di una ignoranza, sia pure subita perché frutto della loro condizione sociale subalterna, e cercavano quotidianamente di migliorare. Continua a leggere