Gabriele Petrone

Ai residenti del Centro Storico al danno della ZTL anche la beffa delle multe

Cosenza salita Liceo

Da giorni i residenti del Centro storico di Cosenza sono stati raggiunti da una vera e propria alluvione di multe.
E’ la logica conseguenza della miopia  delle ultime scelte dell’Amministrazione comunale che, oltre al danno della ZTL che ha letteralmente desertificato quest’area della città, oggi multa gli incolpevoli residenti. E tutto ciò accade perché si è imposta la ZTL senza  aver prima organizzato un piano dei parcheggi consentiti come avviene in tutte le città del mondo.
Ancora una volta ci troviamo a dover rivolgere delle domande al Sindaco, ispirate dalla pura logica e dai principi dell’ABC della buona amministrazione:
- Come si può pensare di imporre una ZTL h24 (h24!) nel Centro Storico senza prima attualizzare i dati sul numero dei residenti, delle zone di sosta e degli autoveicoli attualmente presenti nel quartiere?
- Come si può non tenere conto dell’organizzazione del turno della farmacia Romanelli (che peraltro è stabilita proprio  dal Comune!) di Corso Telesio, della necessità stabilita per legge di ulteriori parcheggi gialli per persone con disabilità limitrofe ad ogni ZTL e degli orari delle scuole (servizi di solito classificati come “essenziali” e sui quali non ci si può muovere come un elefante in una cristalleria) ?
- Cosa pensa succederà quando si procederà a posizionare il mercato del venerdì di piazza Amendola in Piazza Prefettura, congestionando così  ancora di più quella zona di parcheggio selvaggio lungo la strada che dal Rendano porta ai 13Canali? Perché non è stata presa in considerazione il sito dell’Arenella ?
- Cosa ha da rispondere a queste semplici domande il nostro Sindaco urbanista ?
Se possiamo permetterci un suggerimento vorremmo sottolineare che, a volte, ammettere i propri errori è assai più utile che cercare di metterci sopra delle pezze o, peggio, perseverare in essi.
Sul Centro storico le scelte compiute sono sbagliate e dannose. Convincersene è il primo passo verso le necessarie correzioni che sono ormai diventate improcrastinabili.

PD – I Circolo Centro Storico e Frazioni Cosenza

 

Gazzetta del Sud del 12 settembre 2018

Il Quotidiano del 12 settembre 2018

Il Fatto di Calabria

Il Dispaccio

 

 

Salvini nel cul de sac

Italy's Interior Minister Salvini attends a news conference at the Viminale in Rome

Chiariamo subito prima che si scateni la solita ridda di commenti senza capo e né coda orientati solo dalla tifoseria che ormai caratterizza tutto il dibattito pubblico italiano.
1. Salvini è indagato formalmente per come prescrive la Costituzione presso il Tribunale dei Ministri per abuso d’ufficio e altre ipotesi di reato piuttosto gravi tra cui sequestro di persona. Nessun abuso ma esercizio della obbligatorietà dell’azione penale anch’essa sancita dalla Costituzione. In altre parole il Procuratore, in questo caso di Agrigento, non solo può ma DEVE agire se individua nell’azione di un cittadino, anche e soprattutto se Ministro, elementi di reato. Tutti i discorsi sulla opportunità della azione del Procuratore sono, pertanto, giuridicamente e sostanzialmente inconcludenti.

Nave Diciotti nel porto di Catania
2. È stato lo stesso Salvini a rivendicare la sua azione, che è consistita nel non aver comunicato al Ministero delle infrastrutture competente sui porti, dove far sbarcare la “Diciotti”. Sorprendersi perché un giudice fa il suo dovere o addirittura minacciarlo per interposta persona è sintomo di una concezione ben strana della legge e di uno Stato democratico sulla cui Costituzione il nostro ha giurato (magari se la leggeva prima non era male).
3. Io sono garantista fino al midollo. In un sistema democratico e di diritto tutti sono innocenti fino a sentenza definitiva. Salvini non deve dimettersi. Magari qualche imbarazzo lo avranno Di Maio che chiede le dimissioni anche di chi non è neanche indagato (purché suo avversario) o Conte che dice, da avvocato, “non possiamo aspettare i tempi della giustizia”. O vale per tutti o per nessuno. È la legge bellezza.

Migranti sulla DiciottiMigranti sulla Diciotti 2
In ultimo una considerazione politica: Salvini è rimasto incastrato nel suo stesso giochino. Ha fatto il duro con i poveri 170 eritrei della “Diciotti” mentre, nel silenzio generale, da luglio ad oggi di migranti ne sono sbarcati in Puglia e in Calabria più di 500. Ha cercato di forzare l’Europa minacciandola sulla base di presupposti giuridici inesistenti, che gli ha risposto picche. Ha sperato che Mattarella o Conte lo scavalcassero per avere la scusa di aprire un’altra querelle con la UE e magari una crisi di governo che portasse alle elezioni e lui capitalizzasse al massimo la sua battaglia senza paura contro i perfidi poteri forti che non lo fanno governare, ma gli è andata male. Hanno trovato il compromesso grazie alla Chiesa che ha dichiarato di accogliere gli eritrei (a proposito in Eritrea c’è una delle più feroci dittature del globo lo sapevate ?), come se le procedure di accoglienza non rimanessero in capo allo Stato italiano. Un escamotage per uscire dal cul de sac in cui si era infilato insieme al governo. Bugiardo, ipocrita, inaffidabile sul piano politico. Sul piano giudiziario ci saranno giudici a valutare. Perché c’è sempre un giudice a Berlino.

Migranti sulla Diciotti 3

ZTL nel Centro Storico è provvedimento demenziale e dannoso per lo sviluppo dell’intera città.

ZTL nel Centro Storico
L’arroganza con la quale il Sindaco di Cosenza e la sua maggioranza insistono nel difendere l’istituzione della ZTL nel Centro Storico è pari soltanto all’assoluta mancanza di idee e di visione che si manifesta giorno dopo giorno nel governo della città.
Il PD non è, in linea di principio, contrario alle ZTL, soprattutto nelle aree dove più intenso è il traffico e l’inquinamento atmosferico e acustico.
Il Sindaco si riempie la bocca di città a misura di pedone ma le sue scelte demenziali in termini di viabilità hanno solo aumentato il traffico e il conseguente inquinamento in città, senza contare lo stress a cui sta sottoponendo le imprese commerciali giù fortemente colpite da questi anni di crisi.
Nel Centro Storico la scelta della ZTL appare, poi, in tutta la sua assurdità: un’area caratterizzata da una progressiva desertificazione che l’ha trasformata in una periferia marginale oggi viene chiusa al traffico senza prevedere un piano di parcheggi per visitatori e residenti né forme di sostegno alla circolazione che possano sostenere la mobilità di anziani e disabili. I pochi operatori commerciali che a stento mantenevano aperte le loro attività ricevono da questo provvedimento un colpo fatale, senza contare che istituzioni storiche importanti, come la Curia, che del Centro Storico rappresentano il vero e proprio cuore da secoli, hanno già annunciato la delocalizzazione dei propri uffici. Se a questo si aggiunge anche lo spostamento ormai in atto del Provveditorato agli Studi il processo di desertificazione e marginalizzazione sarà definitivamente compiuto.
La cosa paradossale e che ha il sapore di una vera e propria beffa è la circostanza che i parcheggi selvaggi nel Centro Storico continuano ad esserci ad opera di cittadini che il Comune non ha neanche censiti all’anagrafe e che hanno occupato abusivamente case dopo lo sgombero del campo ROM di Vaglio Lise. Il Comune, ad oggi, non sa nemmeno chi sono e dove stanno contravvenendo ad elementari regole della difesa della loro stessa incolumità, figuriamoci se è in grado di sanzionarli per divieto di sosta !
La ZTL arriva così a completare il processo di trasformazione del Centro Storico in periferia degradata e abbandonata a se stessa.
La verità è che il Sindaco Occhiuto del Centro Storico non sa di che farsene: oscilla tra la frenesia demolitrice e l’ansia conservatrice senza soluzione di continuità. Un giorno demolisce palazzi il giorno dopo vuole espropriarli per ristrutturarli. Sfugge il confronto con la Regione Calabria su possibili finanziamenti faticosamente conquistati nella passata legislatura nazionale come i 90 milioni del CIPE (e che come cosentini abbiamo tutti il dovere di spingere perché siano programmati e spesi al più presto) e inventa ogni giorno qualcosa di nuovo e di peggio per la qualità della vita dei cittadini.
I cittadini sappiano, comunque, che il PD, pur essendo all’opposizione in Comune, non li lascerà soli. Il PD guarda al Centro Storico di Cosenza non come ad un problema ma come ad una straordinaria e strategica risorsa per lo sviluppo di tutta la città. E’ questa la differenza tra chi fa politica per il bene comune e chi, invece, ogni giorno s inventa qualcosa solo per coprire il vuoto pneumatico di idee per lo sviluppo della città che è ormai manifesto a tutti, soprattutto a chi a questa amministrazione ha riservato in passato copiosi consensi.

Gazzetta del Sud del 2 agosto 2018

Il Quotidiano del 2 agosto 2018

Quicosenza.it

 

Grazie a tutti per gli auguri

Buon Compleanno per i 52 anni

Carissimi amici,

è davvero un  grande piacere ringraziarvi tutti per gli auguri che avete voluto rivolgermi per il mio compleanno. Siete stati tantissimi e non ce la faccio davvero a ringraziarvi tutti uno ad uno come vorrei. Sono 52, l’età in cui la vita trascorsa comincia ad essere più grande di quella da trascorrere. Ma il fatto stesso che tantissimi di voi hanno voluto perdere qualche secondo del proprio tempo per farmi gli auguri è una gran bella cosa e mi dà speranza, che parole come cortesia, gentilezza, solidarietà non sono diventate vuote. Nonostante tutto. Grazie e buon futuro a tutti.

Sui pregiudizi facciamo un esempio

Pregiudizi

I pregiudizi sono più numerosi delle stelle in cielo. Quello sugli “zingari” è il più diffuso: sono tutti ladri. Del resto è anche quello che sembra più vicino alla realtà. Ma ne esistono di altri: ad esempio i calabresi sono tutti mafiosi. Sappiamo tutti che è mafiosa una infima minoranza in Calabria. Ma chi, viaggiando, non ha subito battute del tipo: Calabria ? Mafia. Ora facciamo un esempio per assurdo semplice semplice. Anche se il 99,9 per cento dei calabresi fosse mafioso non si potrebbero arrestare tutti i calabresi. Ma solo quel 99,9 per cento, uno per uno, sottoporlo a processo e, se colpevole del reato, condannarlo. Gli Stati di diritto funzionano così. I diritti dei singoli sono garanzia dei diritti di tutti. Ci vogliamo pensare o no ?

Per tutti quelli che non capiscono

Di razza ebraica

In Italia come nel resto del mondo siamo tutti censiti come popolazione residente. È una funzione che spetta ai comuni. È CENSITA TUTTA LA POPOLAZIONE RESIDENTE. Quindi compresi stranieri extra UE, cittadini UE, Rom e Sinti, ecc.. Si è censiti sulla base dei principi sanciti dall’art. 3 della Costituzione. Quindi non si può essere censiti su base etnica, religiosa, politica, di orientamento sessuale, ecc.. Mi sembra una cosa semplice da capire. Lo stesso Salvini l’ha capita e ha corretto le sue dichiarazioni. L’ultima volta che fu fatto un censimento su base etnica fu durante il fascismo. Per gli ebrei. Si capisce perché qualcuno si preoccupa, o no ? Figuriamoci che negli anni 50-60 fu tolta persino la paternità dalle carte di identità per evitare discriminazioni per i figli di NN. Adesso speriamo la capiscano tutti. Chi non la capisce vuol dire che non vuole capire.

L’incomprensibile crudeltà della morte

Ambulanza e Vigili del fuoco

Ieri è sparito drammaticamente Alessandro, un ragazzo di poco più di 16 anni. Grande amico di mio figlio Umberto. Lo so, figlio mio, non si può morire a 16 anni. Amore di papà ora sei a pezzi, lo so. Pensa che Alessandro resterà sempre amico tuo, pur nella incomprensibile crudeltà della morte.

Una sanzione che fa riflettere

La maestra licenziata

La maestra licenziata Lavinia Cassaro

Non ho nessuna simpatia per chi, nei cortei e sui social, insulta pesantemente tutto e tutti, a cominciare dalle istituzioni. Che lo faccia chi è preposto ad una funzione educativa è ancora più grave. La collega in questione ha sbagliato e deve rendersene conto insieme a quanti pensano che al di fuori della loro sfera professionale tutto sia consentito. Un poliziotto in servizio ha una dignità che va difesa soprattutto da chi, nella scuola, è chiamato a sostenere il profilo democratico dello Stato. Non sono sicuro, tuttavia, che il licenziamento sia una sanzione giusta. Perché, in generale, non mi hanno mai convinto le sanzioni definitive, che non puntano cioè al recupero di chi sbaglia. E poi perché il messaggio che si manda è quello, forse, di una specie di invito al conformismo dei dipendenti dello Stato che è altra cosa della consapevolezza del ruolo che questi devono svolgere con dignità ed onore svolgendo le proprie funzioni e anche nella loro vita privata. La collega deve essere punita in maniera esemplare e maturare fino in fondo l’errore che ha fatto. Portando questa esperienza anche nel suo lavoro educativo.

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