Gabriele Petrone

Inclusione scelta decisiva per Cosenza e per il Paese

Congresso I Circolo Cosenza (1)

Congresso del Primo Circolo “Centro Storico e Frazioni” di Cosenza.

Ampia e attiva è stata la partecipazione degli iscritti e di simpatizzanti nel Centro AUSER CGIL dello Spirito Santo a Cosenza, al Congresso del I Circolo PD “Centro Storico e Frazioni”.

Il congresso è stato introdotto da una relazione del segretario Gabriele Petrone, la candidatura di Luigi Guglielmelli è stata presentata dal capogruppo PD al Comune di Cosenza Damiano Covelli, e ha visto numerosi interventi, tra cui la commovente testimonianza sul dramma dell’immigrazione di Lamine, giovane senegalese ospite del CAS di Carolei.

Le conclusioni sono state tenute dalla deputata Enza Bruno Bossio, della Direzione Nazionale del PD.

“Oggi svolgiamo il nostro congresso – ha detto tra l’altro Gabriele Petrone – sotto il segno dell’inclusione. Perché l’inclusione è l’unica scelta possibile per garantire un futuro alla nostra società. Ciò  è vero soprattutto a Cosenza, dove l’inclusione è praticamente sparita, come dimostra quella che è la più grande tragedia della storia recente di Cosenza, il rogo di Corso Telesio, sul quale non può e non deve calare il silenzio. La disperazione e l’emarginazione sociale la fanno ormai da padrone, a meno che non si intenda per inclusione l’aver consentito la riapertura nel Centro Storico di Cosenza dei “bassi”, dove oggi vive una umanità non solo disperata ma soprattutto sconosciuta, perché di essa il Comune non ha svolto neppure un censimento. Per cui, se si dovessero ripetere le tragedie di crolli e incendi a cui stiamo assistendo in questi mesi non sapremmo neppure chi è vivo e chi è morto”.

Nel suo intervento il capogruppo del PD in Consiglio Comunale Damiano Covelli ha affermato “per noi la priorità non è il destino di Occhiuto ma il destino della città. Con la realizzazione della Metro, del nuovo Ospedale, della Cittadella della Salute nel sito dell’”Annunziata” stiamo disegnando il futuro strategico non solo di Cosenza ma di una area vasta che va dalla Valle del Savuto fino a quella del Crati e si proietta verso la piana di Sibari”.

Al termine delle operazioni di voto il risultato è stato il seguente: Luigi Guglielmelli 387, Angela Donato 2, bianche 3.

Congresso I Circolo Cosenza (5)Congresso I Circolo Cosenza (4)  Congresso I Circolo Cosenza (3)Congresso I Circolo Cosenza (2)

RASSEGNA STAMPA

Il Quotidiano del 23 ottobre 2017

Il Quotidiano del 23 ottobre 2017 2

La Provincia del 23 ottobre 2017

La pura arroganza

Cesare Battisti

C’è qualcosa di davvero insopportabile in questa vicenda di Cesare Battisti: la sua arroganza. Che costui non sia affatto un perseguitato della giustizia italiana (verso la quale, personalmente, ho un giudizio, per usare un eufemismo, assai articolato) lo dicono i fatti, le sentenze passate in giudicato per omicidi che di politico non avevano nulla. Cesare Battisti non è uno Scalzone, un Moretti, un Curcio o una Faranda, personaggi discutibili per gli atti terribili compiuti ma comunque dotati di una certa “dignità”. Battisti è un delinquente comune che negli anni di piombo ammantò di una patina politica le sue azioni ai danni di poveri cristi. Un uomo dotato di una certa capacità di fascinazione che ha preso per il culo intellettuali della gauche francese e veri combattenti durante una feroce dittatura come Lula e la Rousseff. Il suo brindisi e il suo sorriso suonano come un insulto non solo per i familiari delle sue vittime ma anche per quanti, in questi anni, dopo l’esperienza drammatica del terrorismo, si sono assunti le loro responsabilità politiche e affrontato le conseguenze giudiziarie delle loro azioni. Battisti è solo pura arroganza e solo per questo merita la galera (pur essendo io tra quelli che difficilmente la augura a qualcuno), dove spero possa andare al più presto.

Catalogna

Catalogna

Quanto sta accadendo in Catalogna è il frutto di gravissimi errori commessi sia dal governo di centrodestra di Madrid sia da parte della Generalitat di Barcellona.

La destra spagnola, anche dopo l’affermazione della democrazia seguita agli anni bui del franchismo, ha sempre osteggiato le spinte autonomiste delle diverse parti della Spagna, Paesi Baschi e Catalogna innanzitutto.

Diciamo che la destra spagnola ha fatto della lotta all’autonomismo, che è il frutto del pluralismo etnico, linguistico e culturale che ha sempre caratterizzato la penisola iberica, un tratto identitario.
Al contrario la sinistra spagnola, sia quella socialista che di origine comunista, pur essendo anch’esse centraliste, hanno sempre avuto una visione favorevole al riconoscimento di questa diversità e alla concessione di ampi spazi di autonomia.

Non è un caso che catalani e baschi, pur essendo ostili al centralismo madrileno, si schierarono compattamente a difesa della Repubblica Spagnola nella guerra civile contro i “nacionales” di Franco nel 1936-1939 e rimasero all’opposizione della dittatura con molti perseguitati e vittime. Addirittura il nazionalismo basco continuò con azioni terroristiche anche nei primi decenni dopo il ritorno della democrazia. Continua a leggere

Non dimenticare le vittime del rogo di Corso Telesio

Messa per le vittime del rogo di Corso Telesio

Questa sera ho ascoltato l’omelia di Mons. Nolè in suffragio delle tre vittime del rogo di corso Telesio. Devo dire, da laico, che il Vescovo ha saputo trovare le parole giuste su quella che rappresenta una delle più terribili tragedie della recente storia di Cosenza. Un richiamo alla responsabilità collettiva verso il grande pianeta del disagio sociale e non solo in questa città. Un richiamo ad essere comunità affinché nel futuro non si debbano piangere altri morti. Per quanto mi riguarda aggiungo soltanto che non dimenticare quanto è accaduto in quel drammatico pomeriggio del 18 agosto e sostenere chi è chiamato ad accertare responsabilità dirette e indirette devono costituire il primo dovere di ogni cittadino di questa comunità.

Perché comunismo e fascismo non sono la stessa cosa

Altan

Mettere sullo stesso piano comunismo e fascismo è una sciocchezza storiografica grande quanto una casa. Non l’hanno mai fatto neppure gli storici più conservatori e teneri con il fascismo, soprattutto in Italia. Perché mentre il fascismo basava la sua ideologia su una concezione gerarchica e al massimo corporativa della società e negava alle radici i principi di libertà ed eguaglianza che sono alla base della democrazia moderna, il comunismo nasceva con l’intento di affermare la liberazione totale dell’uomo dalla più profonda delle diseguaglianze, quella economica. Si può tranquillamente affermare che gli esiti delle grandi ideologie del Novecento furono entrambi tragici. Ma le premesse erano opposte. Io aggiungo che, per quanto riguarda il comunismo che si è storicamente realizzato le colpe furono anche maggiori, perché ha tradito quella grande speranza di liberazione che ha guidato le masse di tutto il mondo. Ed è stata la consapevolezza di quel tradimento a guidare i processi di trasformazione della maggioranza della sinistra in Italia e nel mondo. Ma la differenza, se non vogliamo dire cretinate, c’è e resta profonda.

Addio bel figlio della commedia italiana…

Gastone Moschin, alias il Melandri, in una scena del film "Amici Miei"

Gastone Moschin, alias il Melandri, in una scena del film “Amici Miei”

In ricordo di Gastone Moschin
“Bella figlia dell’amore,
Schiavo son dei vezzi tuoi,
Con un detto, un detto sol tu puoi
Le mie pene, le mie pene consolar…”.
Addio al Melandri, addio al grande Gastone Moschin, ultimo dei grandi della commedia all’italiana, una cosa seria e colta, capace di citare il “Rigoletto” di Verdi e farlo capire a tutti…
Oggi ? Lasciamo perdere…

A Paola presentazione del libro “Le città perdute” di Maria Luisa De Ciancio

Le città perdute

Prefazione

Non posso non confessare due difficoltà nell’accingermi a scrivere questa breve nota di prefazione alla raccolta di poesie di Maria Luisa De Ciancio.

La prima è costituita dalla grande amicizia che mi lega all’autrice, collega insegnante in questo difficile mondo della nostra scuola, personalità ricca, le cui doti umane ho avuto modo di apprezzare negli ultimi anni. Scrivere delle fatiche letterarie di persone amiche è sempre operazione complessa, perché si rischia di essere condizionati da quelle corrispondenze sentimentali che appunto l’amicizia porta con sé.

La seconda è la mia incompetenza nel giudicare la poesia, essendone io solo un lettore, tra l’altro afflitto da una serie di pregiudizi “classicisti” che non mi hanno mai fatto frequentare le tendenze più moderne e avanzate che si sono affermate negli anni più recenti.

Tuttavia io credo che la poesia sia materia che deve essere soprattutto “sentita” più che letta, per cui le due difficoltà sopra descritte ho potuto declinarle sotto forma di testimonianza di sensazioni e, appunto, di sentimenti. Continua a leggere

Meglio sperare…

Speranza

Aveva ragione Nelson Mandela, oggi citato da Obama, nessuno nasce odiando. L’odio, come l’amore si apprendono. Ma mentre imparare ad odiare è più semplice, imparare ad amare è più difficile, perché spesso l’amore, checché se ne pensi, è soprattutto un atto razionale. Ma proprio per questo la ricerca della felicità è più semplice con l’amore che con l’odio. Perché chi odia è un rassegnato, chi ama assapora per tutta la vita il frutto meraviglioso della speranza. La lotta per la speranza è lotta per la felicità. “Fiat iustitia ne pereat mundus”.

PS: Dedicato a tutti coloro che pensano che l’immigrazione sia solo un problema.

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