Si è spento Francesco Guccione…
Si è spento poche ore fa Francesco Guccione, papà di Carlo Guccione.
Lo ricordo come persona di profonde convinzioni politiche come il Molotov della matita di Sergio Staino. Ferroviere e comunista, era stimato da tutti.
Lui ed Anna Lucente hanno formato una coppia solida per anni pur nella diversità profonda di caratteri, introverso e chiuso quello di Francesco, estroverso e aperto quello di Anna, fino a caratterizzare persino il quartiere di Serraspiga dove sono vissuti.
Di Francesco si ricorderanno momenti intensi di passione politica, come quando votava in sezione le mozioni contrarie a quelle sostenute dai figli o prestava ai compagni la sua Skoda per l’attacchinaggio dei manifesti. La morte di Anna lo aveva lasciato attonito. Da anni conduceva vita ritirata aggravata dalla malattia.
Ciao Francesco, e quando arrivi salutaci Anna..
Il paradosso #Brexit
Non si torna indietro…
Quando dieci anni fa nacque il PD appartenevo alla schiera dei convinti non entusiasti. Mentre a 19 anni, quando presi la prima tessera del PCI da iscritto alla FGCI, sentivo di fare una scelta di vita e la facevo con la gioia del ragazzo che voleva cambiare l’Italia e il mondo, le successive trasformazioni del partito a cui avevo dedicato la mia vita le ho vissute come scelte politiche che mi consentivano di tenere aperto quell’orizzonte su un terreno nuovo. Vissi anche il PD così, con la consapevolezza che sceglievo la strada difficile ma affascinante dell’unità delle culture democratiche di questo Paese con tutto ciò che comportava in termini non di rinuncia ma di investimento della propria identità in un progetto lungo che era quello della conquista del governo per operare il vero cambiamento e non limitarsi alla sua sola enunciazione. In una parola il riformismo.
Mi convinsero i dirigenti politici ai quali mi sentivo più vicino, in primo luogo D’Alema, anche se mi ha sempre infastidito l’appellativo dalemiano, così come nel PCI contestavo l’appellativo di ingraiano. Trovavo e trovo detestabile definirsi col cognome di un leader, per quanto autorevole esso possa essere. Mi è sempre sembrato un atteggiamento da correntismo provinciale, da intruppamento pecorone. Continua a leggere
La disonestà imperdonabile…
Il vero nemico…
Orgoglio PD…
Lo dico con orgoglio, nessun partito in Italia e forse in Europa, discute così apertamente e appassionatamente di sé, dell’Italia, dell’Europa e del mondo. Solo per questo dobbiamo mostrare tutti grande responsabilità. E chi a noi guarda anche da posizioni diverse, dovrebbe mostrare rispetto. Ce la faremo #AssembleaPD
La vera maggioranza…
Immaginate per un attimo che i protagonisti di questi ultimi anni della vita del PD semplicemente non esistessero.
Niente Renzi, Bersani, Speranza, Letta, D’Alema, Emiliano e co.
Comunque dovremmo discutere di questo PD, del suo ruolo, della sua funzione perché al di fuori di esso rimarrebbero comunque Grillo, Salvini, Berlusconi, Trump, la Brexit, l’Europa in dissoluzione, l’emergenza del Medio oriente e del nord Africa, il dramma dell’immigrazione, la minaccia del terrorismo, il dramma globale della povertà, ecc..
Perché l’aver voluto, giustamente, tenere aperto un partito riformista in questi anni è stata una scelta giusta.
Non a caso a noi guarda ancora oltre un terzo dell’elettorato italiano, siamo la prima forza politica della sinistra in Europa, nonostante tutto. Continua a leggere
Sapere la destinazione non è sufficiente per arrivarci
“Una bussola ti indica il nord dal punto in cui ti trovi, ma non puo’ avvertirti delle paludi, dei deserti e degli abissi che incontrerai lungo il cammino. Se nel perseguire la tua destinazione ti spingi oltre non curante degli ostacoli e affondi in una palude, a che serve sapere il nord…”
Abraham Lincoln
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