Presentazione del libro di Floriana Chiappetta “Una Vita appesa al sole” presso IIS “Pizzini-Pisani”
Presentare un libro fa correre sempre lo stesso rischio, quello cioè di fare come ai funerali: non esistono libri brutti come non esistono morti la cui vita non sia da rimpiangere.
Il libro di Floriana Chiappetta ci esime, per fortuna, dall’obbligo della circostanza.
“Una vita appesa al sole” è infatti, un bel romanzo, molto ben scritto (cosa assai rara di questi tempi).
Ha una prosa agevole, che si sviluppa in una forma non retorica ma, non per questo, meno ricca e pregnante.
Lo voglio dire a Floriana senza piaggeria, se questa è, come è, la sua prima prova letteraria davvero deve fare ogni sforzo per trovare l’ispirazione di continuare a scrivere perché può dare davvero molto.
Dico ciò anche se, lo confesso, l’intreccio del romanzo, alcuni personaggi e la vicenda descritta a volte non mi hanno convinto fino in fondo.
Trovo, anzi, che la storia narrata, che ovviamente non anticipo, sia più frutto di un desiderio dell’autrice, una proiezione della sua “concezione del mondo” che la rappresentazione realistica di un fatto accaduto o di fatti che, verosimilmente, potrebbero accadere.
Ma è questo un aspetto insindacabile perché il bello del romanzo è proprio questo, avere la possibilità di raccontare una storia non soltanto come potrebbe realisticamente accadere ma come vorremmo che fosse o, come pensiamo che sia giusto che accada.
Il personaggio centrale del romanzo, Marianna, vive una complessa vicenda esistenziale e sentimentale in cui l’amore, inteso nel senso più alto e sincero, è la traccia nella quale è possibile trovare un senso a tutte le cose, siano esse felici o tristi, consolatorie o dolorose.
Un amore che non può vivere assolutamente su basi egoistiche.
“Una vita appesa al sole” è, in questo senso, una bella e intensa storia d’amore, un amore puro, sincero, altruista, in cui persino il dolore terribile che spesso la vita ci consegna in forme sempre diverse, assume una dimensione non dico accettabile, ma comprensibile.
In tutto ciò, ripeto, si riconosce in pieno la profondità del sentimento religioso cristiano che sostiene l’autrice, la “concezione del mondo” di cui parlavo prima.
Ma c’è un’altra cosa che, a dire il vero, mi ha colpito e che emerge con forza nel romanzo: questa nostra terra, i paesaggi di San Lucido, Paola, Amantea, Fiumefreddo, il mare, il sole, le spiagge, i ruderi dei nostri castelli…dalle righe di Floriana tutto questo universo territoriale si proietta vivo, palpitante, come se lo avessimo sotto gli occhi.
Insomma, i luoghi di questa nostra bella parte di mondo si riconoscono subito senza bisogno di citare nomi e luoghi.
Un altro segno d’amore di Floriana, perché “Una vita appesa al sole”, a mio parere, è soprattutto questo, un bellissimo atto d’amore.
Un atto d’amore che vi consegno a suo nome invitandovi a leggerlo come ho fatto io, con grande piacere.
IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE
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