amnistia
Amnistia e indulto: il dovere di spiegare
Nelle carceri italiane il 60% e oltre dei detenuti è in attesa di giudizio. Significa che si tratta di persone che ancora nessun tribunale ha giudicato e condannato a nessuna pena.
Inoltre in Italia esistono una miriade di reati che in altri paesi del mondo sono stati completamente depenalizzati e prevedono, giustamente, sanzioni amministrative e non detentive. Senza contare che sulle misure penali alternative al carcere siamo ancora all’anno zero.
Anche per questo in Italia l’emergenza carceraria è più grave che in altri Paesi.
Si consideri, infine, che in carcere, in genere, ci restano comunque i più deboli, i più poveri, i più emarginati perché chi ha mezzi per difendersi e buoni avvocati riesce ad evitarlo.
Come si stia nelle carceri italiane, poi, è indegno di un qualsiasi paese civile e democratico. Vivere in tre o cinque persone in nove metri quadrati è indegno, e contraddice lo spirito della nostra Costituzione che individua nella pena non un fine ma un mezzo per il recupero sociale del condannato.
Per questa situazione la Corte di Giustizia europea ha già condannato l’Italia.
Che il Presidente della Repubblica inviti, dunque, il Parlamento a valutare eventuali misure di clemenza per dare una risposta a questa emergenza, mi sembra un atto non solo di umanità ma anche di semplice buon senso.
La politica dovrebbe dunque interrogarsi sulla necessità ed opportunità di un tale atto, assumendosi, con coraggio, la responsabilità di mettere in campo una iniziativa che porti a quella riforma organica della giustizia che da due decenni è rimasta impiccata alle vicende personali di Berlusconi, colmando i ritardi legislativi accumulati e che un provvedimento di amnistia o di indulto può solo tardivamente e temporaneamente risolvere.
Invece niente di tutto questo.
Urlare “in galera” è troppo facile e aiuta a prendere consensi. Salvo poi ritrovarsi con le carceri piene e il problema della sicurezza ancora più aggravato.
Altri invece amano disquisire su presunti favori a Berlusconi per motivare il proprio no, nonostante un provvedimento del genere con la condanna dell’uomo di Arcore non c’entra assolutamente nulla.
La politica vera avrebbe il dovere di spiegare all’opinione pubblica il senso di scelte impopolari ma giuste perché garantiscono il pieno godimento dei diritti individuali, i quali non sono mai negoziabili per motivi di “opportunità politica o elettorale”, perché fondamento stesso della democrazia.
Infatti, cosa sarebbe successo, ad esempio, se per continuare a dare retta alla pancia dell’opinione pubblica in Italia non si fosse approvata la legge Basaglia ? Avremmo continuato a tenere i matti nei manicomi con le camicie di forza e trattandoli ad elettroshock continuando a condannare tanta povera gente colpevole solo di soffrire forme, nella maggioranza dei casi, lievi di disagio mentale alla emarginazione sociale ed alla morte civile, anticamera di quella fisica ?
La politica, dunque, si assuma le proprie responsabilità. Che non lo facciano Grillo o la Lega, non mi sorprende. Che non lo faccia chi si candida a fare il segretario del mio partito, del primo partito della sinistra italiana, lo trovo profondamente sbagliato e inaccettabile.
Ideologia e stupidità di chi ancora difende la Bossi-Fini e si oppone all’amnistia.
Prima scena: centinaia di immigrati muoiono in mare…uomini, donne e bambini. I superstiti si trovano indagati per il reato di immigrazione clandestina introdotta da una legge stupida e propagandistica come la Bossi-Fini.
Da più parti, giustamente, si fa notare come questa cosa oltre che stupida è anche vergognosa per un paese civile. Eppure ancora oggi Alfano, mentre Barroso e Letta visitavano Lampedusa per rendere omaggio alle vittime e cercare soluzioni al problema, si è sentito in dovere di difenderla.
Seconda scena: il Presidente della Repubblica giustamente manda un messaggio alle Camere per proporre un provvedimento di clemenza nei confronti dei detenuti che, nelle carceri italiane ormai sovraffollate, vivono in condizioni al limite dei più elementari diritti umani.
Ad opporsi i grillini, che in questo provvedimento vedrebbero un favore a Berlusconi. Cosa c’entri il vecchietto di Arcore con un provvedimento di amnistia che riguarda i carcerati è inspiegabile, anche perché, se fosse vero ciò bisognerebbe chiedersi perché la Lega di Maroni e Fratelli d’Italia, vale a dire i migliori e unici alleati di Berlusconi, hanno annunciato barricate contro questo eventuale provvedimento.
L’unica spiegazione è sempre quella vecchia: l’ideologia si nutre di propaganda, è falsa coscienza e spesso va a braccetto con la stupidità.