Andalusia
Siviglia, la Spagna letteraria
Cronache da Siviglia
Qual è l’idea che avete sempre avuto della Spagna ? Sole, tori, flamenco, passioni, colori, poesia ? Ebbene state certi che tutti questi elementi li ritrovate concentrati a Siviglia, la capitale della Andalusia.
Ovviamente la mia è una valutazione assolutamente consapevole che questo straordinario Paese (come nessuno del resto) non può essere ridotto alla sua immagine stereotipata che deriva spesso dalla letteratura e da resoconti di viaggiatori frettolosi.
La Spagna è una terra ricca e profondamente varia dal punto di vista culturale, linguistico, sociale, territoriale e perfino climatico e per conoscerla davvero tutta sarebbero necessari mesi di permanenza.
Siviglia, comunque, riassume in sé gran parte degli elementi che mi hanno sempre incuriosito della Spagna, a cominciare dalla sua storia. La splendida Spagna araba e quella della Reconquista cristiana con le sue straordinarie chiese barocche, la Spagna imperiale e quella della lunga decadenza tra ’800 e ’900 ma di straordinaria ricchezza culturale, fino alla tragedia della Guerra Civile, della lunga notte della dittatura franchista e della resurrezione democratica degli ultimi quarant’anni che ci hanno consegnato la Spagna europea degli ultimi anni.
Siviglia è tutto questo: una bellissima città europea, moderna e con servizi eccellenti, con i suoi straordinari monumenti che richiamano i diversi momenti storici sopra richiamanti e, soprattutto la sua popolazione giovane e cordiale, la sua spiccata vocazione all’accoglienza.
La Spagna araba è visibile nell’Alcalzar, trasformata in Palazzo reale, quella cristiana con la splendida Cattedrale e le tantissime chiese, quella imperiale con l’Archivo de las Indias e la famosa Torre dell’Oro, quella novecentesca di Plaza de Espana, quella settecentesca e ottocentesca dei giardini di Maria Luisa, senza contare la Plaza de Toros, il flamenco, le splendide ceramiche “azul”, l’antico Ghetto. In realtà tutti gli elementi di cui abbiamo parlato si mescolano insieme.
Se si vuole avere una idea di questa successione di eventi, di stili, di arti è d’obbligo anche una visita al Museo delle Belle Arti, che racchiude opere che vanno dal XV al XX secolo, cinque secoli di una storia ricca e profondamente intrecciata con la storia europea e italiana, soprattutto quella dell’Italia meridionale.
Passeggiando a Siviglia si ha la sensazione di cogliere come latente la presenza di due elementi antitetici che tuttavia convivono apparentemente senza contrasti: da una parte la tradizione, che si esprime nella rappresentazione di una cristianità in cui appare spesso latente lo spirito di Crociata, di dominio, che tuttavia contrasta con l’intensità umana e realistica delle immagini sacre, ma anche con lo splendore e la ricchezza dei colori che si espandono dovunque, nelle strade, sulle case senza dimenticare la passione dolce e struggente del flamenco.
Siviglia è tutto questo, ed è stato bello scoprirlo, come in una pagina di bella letteratura.
RASSEGNA FOTOGRAFICA