Dialogo tra un passeggere e un venditore di almanacchi)
Auguri e bisogno di speranza. Buon 2023 a tutte e a tutti…
Nel suo “Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere” Giacomo Leopardi con serrato ragionamento dimostra quanto sia vana la convinzione che il futuro sia certamente migliore rispetto al passato. E tuttavia non chiude alla speranza. Ecco, gli auguri sono questi, un rinnovarsi della speranza che ciò che verrà domani sarà qualcosa di più bello e più buono rispetto a ciò che abbiamo già vissuto. Riflettendo comunque sul fatto che senza speranza e soprattutto senza fiducia nel futuro non c’è possibilità di progresso umano. Solo chi è senza speranza non compra l’Almanacco del nuovo anno. Buon 2023 a tutte e a tutti…
Vorrei un anno nuovo e più bello “senza saperne altro avanti”.
Buon 2017 a tutti
“(…) Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz’altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell’anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest’anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d’opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero? Continua a leggere