Enza Bruno Bossio
Accade in Calabria
Un giornale online, nel pieno di una polemica con una parlamentare (assolutamente legittimo per carità !!!) si inventa di sana pianta una notizia. Parla di siti oscurati che oscurati non sono, parla di finanziamenti di società di un imprenditore inquisito che, invece, non appartengono a quell’imprenditore. La cosa bella è che si tratta dello stesso imprenditore che ad alcuni dei giornalisti di quella testata, direttore in testa, ha pagato lo stipendio fino a qualche anno fa. Ma come si dice “pecunia non olet”, o meglio “olet” solo quando non è la mia. Di fronte a questa palese montatura che poteva essere verificata con una semplice cliccata sul PC o sul tablet, una deputata 5stelle ha trascinato alcuni suoi colleghi in una figura barbina per il solo gusto di fare la Savonarola. Peccato che in questo caso la Savonarola non ha fatto altro che leggere la predica scritta da papa Alessandro Borgia, che non era certo un campione di costumi parchi e morigerati.
Mai più vittime come Fabiana Luzzi
Pubblicato su http://lacnews24.it/10468/politica/mai-piu-vittime-come-fabiana-luzzi.html
Oggi a Corigliano ê stata ricordata Fabiana Luzzi.
Confesso che ogni volta che penso a quel tragico giorno di due anni fa, quando questa ragazzina bella e con un sorriso solare è stata brutalmente assassinata a coltellate e finita col fuoco da colui al quale forse aveva detto le prime parole d’amore, sento un brivido di rabbia e di indignazione.
Da padre mi interrogo su come si possa resistere ad un dolore tanto grande e lacerante. E mi chiedo come sia stato possibile che un ragazzo tanto giovane possa essersi macchiato di un delitto così orrendo. Continua a leggere
1945-2015 – 70 anni di libertà
Testo dell’intervento tenuto presso l’IIS Pisani-Pizzini di Paola il 23 aprile 2015
Ho riflettuto molto sul titolo da dare all’incontro di oggi a questo mio intervento e l’unico che mi è sembrato adatto è “70 anni di libertà”. Perché è l’unico che mi consente di spiegare a voi ragazzi il significato vero della Resistenza e della Festa della Liberazione.
Perché è la libertà, con tutto quello che ad essa si lega indissolubilmente, l’eredità che ci hanno lasciato i nostri nonni 70 anni fa. Continua a leggere
Correggere il DDL Scuola
Non avveniva da anni che una categoria professionale, di solito restia alla mobilitazione come quella degli insegnanti, si ritrovasse così unita contro un provvedimento governativo. Molte delle cose che si dicono sul DDL scuola sono esagerate e frutto di impostazioni ideologiche e conservatrici, ma i rischi di uno squilibrio nel rapporto tra dirigenti e docenti a favore dei primi c’è tutto e va corretto. Gli stessi dirigenti non sono entusiasti (ce n’erano tanti in piazza oggi con i docenti) di vedersi assegnate responsabilità tanto complesse senza neppure avere riconosciuto ruolo, funzione e stipendio come i loro colleghi della PA. Così come devono correggersi altri punti controversi e si deve chiarire fino in fondo quanti e quali docenti potranno essere assunti e Continua a leggere
Bene Area riformista, unica linea possibile
Area riformista pone a Renzi alcune questioni di fondo, legge elettorale, uso delle risorse liberate dall’abbassamento dello spread e della spending rewiew per politiche di contrasto alla povertà e l’istituzione del reddito minimo (con l’incarico da parte del capogruppo del PD Roberto Speranza di predisporre una proposta di legge a Cecilia Guerra ed alla nostra Enza Bruno Bossio con manifestazione a Cosenza, segno che si fa sul serio), una nuova politica per il Mezzogiorno. Nessuna scissione, evento agitato da alcuni, auspicato da altri. Nessuna complicità con la maggioranza ma autonomia. Questa linea è l’unica che può spostare a sinistra l’asse del PD ed è quella che Renzi teme di più. Una scissione servirebbe solo a fare l’ennesimo partitino del 4 o 5 per cento, fuori Continua a leggere
Un voto politico
Il percorso non semplice, ma comunque esaltante, che ci ha portato a candidare Mario Oliverio a Presidente della Regione Calabria, il significato stesso che ha assunto questa candidatura, rappresentano il punto di arrivo di un percorso cominciato 5 anni fa, quando, sulle rovine lasciate dall’esperienza Loiero, abbiamo cominciato una lunga traversata che ci ha portato fin qui.
Non è questa sede per ripercorrere quella fase: so solo che tutte le cose che dicevamo si sono verificate e la Calabria, forse nel momento più difficile della sua storia, si avvia a votare e ad eleggere un Presidente non sull’onda confusa e distruttiva dell’antipolitica ma sulla base di un vero e proprio progetto politico di cambiamento di questa Regione.
Come tutti i sondaggi e lo stesso umore generale lasciano prevedere, il 23 novembre sarà possibile avviare questo lavoro, che sarà lungo e difficile.
Ai calabresi non abbiamo voluto raccontare chiacchiere e fare promesse facili.
Abbiamo chiesto, invece, un’assunzione collettiva di responsabilità.
Per questo, oltre che un buon Presidente come Mario Oliverio, occorre eleggere anche un buon Consiglio.
Nella mia vita ho sempre dato voti politici. Poi fortuna ha voluto che, seguendo le mie convinzioni politiche, ho anche avuto la possibilità di votare per amici. E’ stato così per Nicola Adamo, per Enza Bruno Bossio, per lo stesso Mario Oliverio. Sarà così anche stavolta.
Ho deciso, infatti, di votare Carlo Guccione.
Con Carlo ci conosciamo da quasi trent’anni. Ne conosco pregi e difetti come lui di me.
A volte siamo stati d’accordo a volte in dissenso. Ma gli ho sempre riconosciuto le grandi capacità di lavoro, la determinazione, la capacità di “stare sul pezzo” della politica.
Carlo Guccione merita di essere sostenuto. Io lo farò e invito tutti coloro che lo ritengano opportuno, di fare altrettanto. Per dare, anche stavolta, un voto politico.
Oliverio Presidente, Lista PD e Guccione come preferenza.
Luigi De Magistris giustiziere flop.
Ha ragione la deputata democratica Enza Bruno Bossio nel suo intervento a commento della condanna di Luigi De Magistris e Gioacchino Genchi per intercettazioni illegali da parte della Procura di Roma: è una sentenza che non va commentata come un fatto giudiziario. E da garantisti non pelosi aspettiamo gli altri gradi di giudizio.
Essa però ci consegna l’ulteriore conferma che “Why Not”, la madre di tutte le inchieste, quella che doveva moralizzare il paese intero partendo dalla Calabria, è stata una enorme, colossale bufala. Chiunque masticasse un po’ di diritto da bar se ne era accorto.
Eppure per anni pagine di giornali e talk show TV hanno alimentato questa colossale mistificazione. Persone perbene sono state crocifisse, i loro accusatori santificati. I processi veri hanno poi ribaltato questo dato: gli accusati sono stati assolti con formula piena gli accusatori messi sotto processo e condannati. Ma i danni prodotti sono stati immani: la chiusura di aziende, la perdita di migliaia di posti di lavoro, la caduta di un governo.
Unico a “guadagnarci” fu l’ineffabile giustiziere, eletto sull’onda della indignazione popolare, prima parlamentare europeo poi sindaco di Napoli.
De Magistris è sincero quando dice che oggi rifarebbe tutto. Senza quello che ha fatto oggi sarebbe rimasto PM di Catanzaro, dove gli avevano simpaticamente affibbiato il nomignolo di “Gigino o flop” per la sua tendenza a non azzeccarne una di inchieste.
A noi ha lasciato solo la possibilità di misurare se ha fatto più “flop” da giudice che da politico e amministratore. Una bella lotta.
Visitando il carcere ho visto solo uomini, non i loro reati
La vera differenza
Prendersela con la Mussolini per le colpe (ancora presunte) del marito mi sembra francamente barbaro.
Rimproverarle poi le sue passate posizioni su pedofilia e castrazione chimica mi sembra pleonastico oltre che crudele.
Di cosa la si rimprovera ? Di essere di destra e fascista ? E dove sarebbe la novità o la sua incoerenza visto che l’indagata non è mica lei, anzi, della situazione creata dal marito in qualche modo è lei stessa una vittima.
Né mi interessa fare discorsi sociologici o piscologici su una sessualità maschile che per sopravvivere ha bisogno di nutrirsi di ragazze sempre più giovani o su ragazzine che si prostituiscono per comprarsi l’IPhone o un paio di scarpe firmate.
Che la società di oggi possa generare mostri simili mi sembra, purtroppo, abbastanza frequente e dovremmo prendercela con noi stessi.
Se poi nella fattispecie sono stati commessi reati saranno i giudici a stabilirlo.
Personalmente continuo a pensare che la sessualità è una sfera privata e fino a quando non lede i diritti di persone altre immature o incapaci di poter scegliere consapevolmente, ognuno può fare quello che vuole.
Infine penso che il dolore, anche quando riguarda persone distanti anni luce dalla mia cultura, debba sempre essere rispettato.
La differenza tra destra e sinistra sta tutta qui.
GRAZIE AD ENZA BRUNO BOSSIO PER LA SUA POSIZIONE SULL’ITALICUM
Sono troppo amico di Enza perché queste mie parole non sembrino condizionate da affetto e vicinanza. E tuttavia mi sentirei omissivo se oggi non la ringraziassi pubblicamente per la posizione da lei assunta in merito alla riforma della legge elettorale.
L’Italicum è pessimo e presenta gli stessi difetti del porcellum.
Se non verrà corretto in alcuni dei suoi punti più controversi (premio di maggioranza, soglie di accesso e liste bloccate) resta esposto a seri rischi di incostituzionalità. Renzi fa bene ad accelerare ma la democrazia è cosa troppo seria per gestirla con fretta e superficialità. Pesa poi l’ipoteca berlusconiana su tutto l’impianto che sacrifica la rappresentatività al populismo. Queste cose le sanno tutti, dentro e fuori il parlamento. Enza ha avuto il coraggio di essere coerente con quello che dice, anche al di là di schieramenti interni ed esterni. Al suo posto, io militante storico educato nei partiti-chiesa, non so se avrei avuto il suo stesso coraggio. Per questo la ringrazio.