Gabriele Petrone
Amore ai tempi del corona virus…
Siamo qui, preoccupati tutti, alcuni spaventati, altri ironici, in questo brutto anno bisesto che sicuramente ricorderemo per tutta la vita. Le nostre città sembrano attonite ma continuano a vivere, nonostante tutto. Stiamo vivendo tempi difficili. Usiamoli bene, senza rinunciare ai nostri amici, all’allegria sia pure ad un metro di distanza, all’amore e alla solidarietà umana. E ne usciremo…
Rinviata assemblea del Circolo PD Centro Storico e Frazioni
In considerazione del Decreto emanato dal Governo nel tardo pomeriggio di ieri in materia di contenimento dei rischi di contagio per la diffusione del Corona virus, l’assemblea del Circolo PD del Centro Storico e Frazioni di Cosenza, prevista per sabato 7 marzo alle ore 16,30 presso il Teatro Morelli, è rinviata.
La nuova convocazione sarà comunicata appena le disposizioni governative renderanno possibile lo svolgimento di eventi pubblici e di iniziative a partecipazione collettiva.
Un video rivolto ai miei studenti in questo momento difficile
AI MIEI STUDENTI, UN INVITO ALLA CALMA E ALCUNI CONSIGLI E RIFLESSIONI SUL MOMENTO CHE STIAMO VIVENDO. Con preghiera di condividere anche a chi non è tra i miei contatti. PS: …e scusate la mia scarsa fotogenia…
Assemblea del circolo PD Centro Storico e Frazioni sabato 7 marzo alle ore 16,30 presso il Teatro Morelli a Cosenza
E’ stata convocata per sabato 7 marzo alle ore 16,30, presso la Sala “Montimurro” del Teatro Morelli in Via Oberdan a Cosenza, l’assemblea del circolo PD del Centro Storico e Frazioni.
Il segretario del circolo Gabriele Petrone ha dichiarato: “Di intesa con il capogruppo PD in Consiglio comunale, Damiano Covelli abbiamo ritenuto opportuno convocare la tradizionale assemblea di circolo, per un esame approfondito del voto in città alle elezioni regionali dello scorso mese di gennaio. La riunione si svolgerà in forma aperta, per poter consentire anche a non iscritti al PD di essere protagonisti del dibattito. La grave sconfitta subita dalle forze riformiste e progressiste in Calabria, a Cosenza ha evidenziato una specificità su cui bisogna criticamente riflettere e non operare alcuna rimozione”.
“Inoltre – ha proseguito Petrone – crediamo che questa riflessione debba intrecciarsi con la fase emergenziale che sta vivendo la nostra città, a prescindere dalla fase straordinaria di emergenza sanitaria a cui in questo periodo è costretto l’intero paese. E’ del tutto evidente che questa riflessione – ha concluso Petrone – non può limitarsi ad una mera discussione interna ma deve essere l’occasione per avviare un ampio confronto pubblico con i cosentini, anche in relazione alle prospettive inerenti i processi da attivare per una indilazionabile strategia politico-istituzionale rivolta alla crescita sociale della città”.
“La sconfitta elettorale del 26 gennaio – ha dichiarato il capogruppo del PD in Consiglio comunale Damiano Covelli – rappresenta un vero e proprio spartiacque. Essa è il risultato di una crisi profonda che investe la capacità di rappresentanza politica del partito nella nostra città e non solo. Come esponenti delle istituzioni e dirigenti politici abbiamo anche il dovere di interrogarci e proporre soluzioni”.
E’ morto un grande attore, Flavio Bucci
“E voi, massa di pecoroni invigliacchiti, sempre pronti a inginocchiarvi, a chinare la testa davanti ai potenti! Adesso inginocchiatevi, e chinate la testa davanti a uno che la testa non l’ha chinata mai, se non davanti a questo strummolo qua [la ghigliottina]! Inginocchiatevi, forza! E fatevi il segno della croce! E ricordatevi che pure Nostro Signore Gesù Cristo è morto da infame, sul patibolo, che è diventato poi il simbolo della redenzione! Inginocchiatevi, tutti quanti! E segnatevi, avanti! E adesso pure io posso perdonare a chi mi ha fatto male. In primis, al Papa, che si crede il padrone del Cielo. In secundis, a Napulione, che si crede il padrone della Terra. E per ultimo al boia, qua, che si crede il padrone della Morte. Ma soprattutto, posso perdonare a voi, figli miei, che non siete padroni di un cazzo! E adesso, boia, mandami pure all’altro mondo, da quel Dio Onnipotente, Lui sì padrone del Cielo e della Terra, al quale – al posto dell’altra guancia – io porgo… tutta la capoccia!”.
Il discorso di Don Bastiano al popolo prima della sua esecuzione, in “Il Marchese Del Grillo” del grande Mario Monicelli e uno straordinario Alberto Sordi.
Felici in classe
Sono in classe con i miei ragazzi e sorrido mentre fanno ricreazione. Guardo le loro facce fresche e piene di speranza. E penso, anzi so, che non hanno bisogno di eroi, di improbabili giustizieri, di demagoghi improvvisati, di gente che li tratta come esseri astratti, come oggetto di retorica a un tanto al chilo. Loro sono già più avanti di noi. Loro sono già meglio di noi. E mi sento, una volta tanto, felice.
Auguri Umberto, figlio mio…e sono 19
Auguri Umberto per i tuoi 19 anni. Il tuo compleanno mi ricorda quanto sei importante per me, e mi richiama a quanto vorrei fare per te e non riesco a fare. Il mondo là fuori è grande e terribile, ma sono sicuro che ce la farai alla grande. Sei ormai nell’età in cui si combatte per cambiare. Non arretrare mai.
Tuo padre
Montagne verdi nel tuo futuro…
Mentre ascoltavo la tua esposizione e la tua proclamazione, nel momento stesso in cui il Presidente ha detto: “110 e lode”, mi sono tornate in mente le innumerevoli immagini della tua vita e di quella di Umberto, la tua dedica a me nella tua tesi: “mio padre, una montagna troppo alta da scalare, causa prima di ideali e passioni che hanno fatto di me quella che sono”. Ho pensato che forse avresti preferito un padre più presente. Ho pensato che forse le mie assenze hanno pesato sulla tua vita e su quella di tuo fratello più di quanto credessi. Ma ci ho letto anche il tuo grande amore per me. E ho pianto come un bambino. Amore di papà tu non hai bisogno che qualcuno ti liberi posti da occupare, tu te lo sei conquistato da sola e con l’aiuto soltanto del tuo essere donna forte e autentica di questa terra il posto che meriti in questa società. E a te, ed ai ragazzi come te tocca cambiarla, davvero. Perché non ci sono montagne troppo alte ma solo le montagne verdi del tuo futuro.
Tuo padre
Craxi e la sinistra
Diciamolo subito: Craxi è stato un leader della sinistra italiana. Perché la sinistra non è stata solo il PCI. Perché altrimenti non si capirebbe persino perché abbiamo superato il PCI fino ad arrivare al PD. Craxi interpretò in forme più dinamiche e politicamente innovative la nenniana linea autonomista del PSI. Con intuizioni e proposte che la sinistra ha fatto sue dopo la sua morte. Craxi commise molti errori il più grave quello di non essere lui uno dei protagonisti, dopo il 1989, di un processo di ricomposizione della sinistra italiana che chiudesse le cicatrici della scissione di Livorno. Preferì rifugiarsi nell’accordo con Andreotti e Forlani. La vicenda giudiziaria fu l’epilogo drammatico di una dissoluzione della repubblica dei partiti che pure avevano garantito all’Italia democrazia e sviluppo. Una dissoluzione che ha iniettato nella coscienza collettiva i semi velenosi del giustizialismo e del forcaiolismo. Che sono agli antipodi della cultura politica della sinistra. Rileggerla storicamente è il dovere di tutti. A cominciare da me, che da giovane comunista iniziai a fare politica anche contro Craxi. E che all’epoca consideravo un nemico della sinistra. Sbagliavo e con me chi pensò che liquidare il PSI si traducesse nella vittoria elettorale degli eredi del PCI. Invece si aprì la fase del berlusconismo. Io avevo l’attenuante della giovane età. A dire il vero fu Massimo D’Alema, proponendo i funerali di Stato per Craxi, il primo a tentare una revisione di quella linea. Ma la abbandonò. Non sbagliare oggi è dovere di tutti per restituire a Craxi e alla storia del PSI i meriti che indubbiamente ebbe. E riflettere insieme sui gravi errori di quel tempo. Perché solo così possiamo fare i conti, tutta la sinistra, con la nostra storia che è cosa nobile e grande. Per non rassegnarci al grillotravaglismo e al salvinismo. La storia non la scrivono gli atti giudiziari, ma gli storici. Anche Helmuth Kohl fu coinvolto in uno scandalo per fondi neri al suo partito, la CDU. Eppure nessuno oggi lo ricorda per questo ma per avere costruito le condizioni della riunificazione tedesca. Se facessimo lo stesso in Italia sarebbe cosa utile e giusta.
Buon 2020 a tutti e per tutti
Auguri a chi è lontano, auguri a chi è vicino, auguri a chi soffre, auguri a chi pensa agli altri, auguri alla nostra terra, auguri ai coraggiosi e alle coraggiose perché ce ne sono sempre troppo pochi e troppo poche, auguri a chi ha il coraggio di dire la verità anche quando è scomoda. Per un anno che sia di vero cambiamento. Buon 2020.