Gabriele Petrone
Segni di speranza…
A Sesto Imolese per ricordare la Liberazione…
A Sesto Imolese i ragazzi della mia scuola hanno partecipato ad una cerimonia dell’ANPI e del Comune di Imola (che ricordiamo è medaglia d’oro della Resistenza) presso il monumento ai caduti nell’ambito delle celebrazioni per la Festa della Liberazione. Una festa corale, di tutti, con tantissima gente tra cui anche ex partigiani e loro familiari, in cui i ragazzi, oltre a cantare l’inno di Mameli, Va pensiero e Bella Ciao, hanno portato le bandiere realizzate da loro stessi, tra cui i due gonfaloni con i simboli civici dei comuni di Imola e Mordano, su cui insiste il nostro Istituto Comprensivo. I due gonfaloni sono stati sistemati nella stanza della dirigenza a ricordo di questa bellissima giornata.
A San Mauro Pascoli, nella casa natale di Giovanni Pascoli…
Il gelsomino notturno…e qui sembra di vederlo…
“E s’aprono i fiori notturni,
nell’ora che penso ai miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero i gridi:
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l’ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l’odore di fragole rosse.
Splende un lume là nella sala.
Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l’aia azzurra
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s’esala
l’odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s’è spento…
È l’alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l’urna molle e segreta,
non so che felicità nuova”.
Auguri di Buona Pasqua a tutti…
Viaggiare come metafora…
Viaggiare in treno, in fondo, è una rappresentazione abbastanza simile della vita…esistenze che scorrono fuori dati finestrini, altre dentro che viaggiano con te, ognuna per conto suo e solo casualmente accostate…e anche un “anaffettivo cultuale” come me non può fare a meno di coglierne la sottile ironia…
Ricordare l’angoscia della guerra, perché la vita e la pace vincono sempre…
Dai nostri ragazzi…
Dedicato a chi, spesso dimentica o ricorda il passato sbagliato…
“Forsan et haec olim meminisse iuvabit”. La frase che, citando Virgilio, pronunciò Eleonora Pimentel Fonseca salendo sul patibolo dove l’avevano mandata Ferdinando di Borbone (detto “il re Lazzarone”) e Maria Carolina d’Asburgo sovrani del regno di Napoli. Significa: “forse un giorno ci piacerà ricordare anche queste cose”. Dedicato a chi, troppo spesso, dimentica o fa finta di non ricordare. Dedicato a chi spesso rimpiange passati improbabili. Dedicato a chi dimentica, quanto lunga, aspra e difficile è la strada verso i diritti. Che nessuno ti concede se non sei disponibile a lottare per essi…
Un regalo per la Festa del papà…
Auguri a tutte le donne…davvero…
Auguri a tutte le donne…quelle che lottano ogni giorno accanto a noi e spesso per noi…auguri a loro che ci amano a prescindere e alle quali non diciamo mai abbastanza grazie…un pensiero a tutte quelle che in questo momento non hanno neanche il senso di vivere una festa in mezzo ai drammi di questo mondo grande e terribile. Alle donne che lottano per i diritti elementari, primo fra tutti quello ad esistere in pace e in libertà. Perché essere maschi continua, purtroppo, a costituire un vantaggio incomprensibile… Perché gli auguri oggi e sempre siano veri…