Gabriele Petrone

Marzabotto, Monte Sole, mai più…

 

Marzabotto, Monte Sole 22

Marzabotto, Monte Sole…guardo queste montagne e questo paesaggio bellissimo. Che ricorda la nostra Sila, le colline e le montagne calabresi. E penso che qui avrebbero preferito godersi solo questa bella natura incontaminata, come da noi, senza il peso terribile della storia che vide questi luoghi teatro di eccidi spaventosi durante l’ultima guerra. Senza il peso opprimente dei morti innocenti, donne, anziani, bambini inermi (quasi mille vittime). E credo che siano stati fortunati che la storia, almeno in quella occasione, ci risparmiò. E tuttavia anche la Memoria serve a dare senso ai luoghi. Se non altro per gridare dentro e fuori di noi MAI PIÙ, MAI PIÙ, MAI PIÙ…

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Forever young…

Enza sullo skateboard

Auguri Enza, ce l’abbiamo fatta anche stavolta ed era davvero più difficile. La soddisfazione per la tua rielezione stempera solo in parte il quadro fosco della vittoria netta di una destra dai contorni spesso davvero inquietanti, favorita dalla capacità della sinistra di praticare politicamente, ancora una volta, la scissione dell’atomo. Con te in Parlamento però la difesa degli interessi della nostra terra troverà certamente spazio come è avvenuto in questi anni, quando proponevano il reddito minimo mentre ancora Grillo faceva i vaffa day, o difendevamo i diritti degli LSU e degli LPU o, di recente quando, ostinatamente, abbiamo finalmente vinto la battaglia per l’AV in Calabria. Tutte cose che dovremo difendere col nuovo governo di destra ma che stanno lì a dimostrare cosa significa interpretare appieno la rappresentanza democratica di diritti e territori. Perché noi siamo così, sempre da una parte, sempre pronti a misurarci su nuove sfide. Sempre giovani nonostante tutto il vecchio che ci circonda. Come in questa foto di qualche anno fa, quando provavi lo skateboard di mio figlio Umberto,  allora solo un bambino. In bocca al lupo, amica mia, forever young…

Il mio primo giorno di scuola…

Il mio primo giorno di scuola

Nella mia vita ho vissuto tanti primi giorni di scuola: da studente, da docente e, ieri, da dirigente scolastico. Ho avuto la fortuna e l’onore che questo momento vedesse la partecipazione dei sindaci dei comuni sui quali insiste l’IC di Sesto Imolese che sono stato chiamato a dirigere dal 1 settembre di quest’anno. Ringrazio per questo il Sindaco di Imola Marco Panieri e il vicesindaco Fabrizio Castellari, il Sindaco di Mordano Nicola Tassinari e l’assessore Elisa Conti. Ma ringrazio anche i bambini e i ragazzi e i loro docenti che hanno reso questo momento emozionante e indimenticabile. Buon anno scolastico a tutti.

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Un nuovo inizio…

Firma come Dirigente Scolastico a Bologna

Oggi ho firmato come Dirigente Scolastico presso l’USR di Bologna. Andrò a dirigere una scuola nel circondario della città. Purtroppo per un meccanismo incomprensibile sono costretto a vivere questa esperienza lontano dalla mia terra che tanto amo. Non per questo il mio impegno e il grande amore che ho per la scuola verranno meno. Cercherò, come sempre nella mia vita, di fare del mio meglio.

Cosenza, “ius soli” il suo “cittadino onorario” Alexandre Dumas…

Alexandre Dumas

Sinceramente trovo le polemiche suscitate dalle destre cittadine conto la delibera del Consiglio comunale di Cosenza sullo “ius soli” di una povertà culturale e di un provincialismo sconcertante. L’argomento più ridicolo è quello agitato sulla non competenza di un Consiglio comunale rispetto ad un tema che riguarda il legislatore nazionale. A parte che la delibera approvata è molto più articolata e certamente tiene conto di questa che è davvero una ovvietà, la verità è che la destra agita questo tema solo per cercare di nascondere la sua contrarietà nel merito. Insomma neanche il coraggio di dire che sono contro. Del resto per le destre non è mai il momento di discutere di diritti, collocandosi all’interno di una visione ultraconservatrice e reazionaria che serve solo ad agitare paure anche attorno a questioni che riguardano il futuro di bambini e ragazzi. Io credo, invece, che il Consiglio comunale di Cosenza abbia segnato uno dei momenti più alti della storia politica di questa città. Con quella delibera è uscito dalle secche del provincialismo e delle piccole beghe di villaggio in cui era ridotto da anni per essere davvero la massima assise politica di una comunità che guarda al mondo “grande e terribile” con l’orgoglio della propria storia e identità. Quella storia che, voglio ricordare alle destre sovraniste cittadine, nel 1863 portò il Comune di Cosenza ad aderire alla campagna per l’abolizione della pena di morte lanciata da Victor Hugo e sostenuta da Alexandre Dumas in Italia. In ragione di quella campagna l’autore dei “Tre Moschettieri” fu insignito, lui francese di nazionalità e mulatto “per sangue”, della cittadinanza onoraria di Cosenza. E nessuno all’epoca, espresse obiezioni ”di competenza”…

E sono cinquantasei…grazie a tutti…

Immagine di cinquantasei

Ringrazio tutti, e siete stati davvero tantissimi, per gli auguri. Cinquantasei anni sono una età in cui purtroppo si comincia a guardare più facilmente indietro che avanti. Personalmente spero di non perdere mai la capacità di tenere gli occhi ben fissati nell’orizzonte del futuro non tanto per me ma per i nostri ragazzi. Ancora grazie e un grande abbraccio a tutti…

Antonello Antonante se ne è andato…

Antonello Antonante

Antonello Antonante se n’è andato. Fondatore dell’Acquario, pioniere del teatro moderno a Cosenza ne ha interpretato in chiare nuova la sua natura di Atene della Calabria. Era uomo ironico e naturalmente empatico. Gli volevo bene. Amava ricordarmi un aneddoto degli anni ‘70 quando era tra coloro che aveva le chiavi di Cosenza visto che era tra gli ultimi a tornare a casa la sera. Alla moglie Dora Ricca, a tutti i suoi familiari e a tutti coloro che lo hanno stimato e amato la consolazione che il ricordo ce lo terrà vicino…

Un pensiero per un uomo di grande cultura e sensibilità rara…

Franco Dionesalvi

Conoscevo Franco Dionesalvi anche se non ci siamo mai frequentati né siamo mai stati amici. Di lui però ricordo, tutte le volte che ci incontravamo, la grande ironia e allegria, che ispirava simpatia. Apparteneva ad una generazione diversa dalla mia e, anche, ad una diversa formazione politica e culturale, spesso polemica con la mia. Ma era sempre un grande piacere parlare con lui. Da assessore di Giacomo Mancini a Cosenza ha lasciato un segno profondo. Si poteva non essere d’accordo con alcune scelte ma non se ne poteva non riconoscerne la ricchezza e la profondità. Oggi lascia Cosenza più povera, in un momento in cui avremmo bisogno del contributo di tanti come lui. Mi dispiace molto. Al fratello Claudio la mia vicinanza…

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