persecuzioni
Giorno della Memoria 2017
Intervento a Paola presso IIS “Pizzini-Pisani” di Gabriele Petrone (Bozza dell’intervento)
Perché le persecuzioni ?
Come tutte le ricorrenze “istituzionali” anche quella del Giorno della Memoria corre il rischio di cadere nella retorica.
Io credo che questo rischio si possa evitare se ci si pone una semplice domanda: Perché ? Come è stato possibile che degli uomini “civilizzati”, figli di una delle nazioni più evolute e colte del mondo, abbiano potuto concepire e poi realizzare un orrore tanto grande ?
La risposta a queste domande è più semplice di quanto si possa pensare e sono insite nelle cause stesse delle persecuzioni.
La persecuzione è, infatti, un comportamento umano abbastanza comune.
Ad esempio, quello che noi definiamo “bullismo” altro non è che una forma di micro persecuzione ma non per questo meno odiosa e pericolosa.
La persecuzione nasce da pregiudizi e preconcetti che trovano la loro ragione di essere nella diffidenza, che a sua volta genera paure immotivate verso tutto ciò che appare diverso o poco comprensibile.
Si può provare diffidenza nei confronti del proprio compagno di scuola che si comporta in maniera “strana” o è portatore di una qualsiasi forma di diversità che non lo rende omologabile con il resto del gruppo.
Lo stesso meccanismo funziona, in maniera macro, a livello di società, di popoli, di nazioni.
La persecuzione, dunque, non è un fenomeno straordinario nella storia umana ma, invece, drammaticamente ordinario.
Esempi li troviamo nella lunga tradizione delle persecuzioni antisemite in Europa, in quelle ai danni di particolari gruppi sociali come le donne (la caccia alle streghe), gli omosessuali, i portatori di dissenso religioso (gli eretici), ecc..
Esse assumono dimensioni di massa quando si legano a grandi interessi economici e politici. Continua a leggere