Repubblica di Salò
L’utilità di saper tacere…
“Passeggiando” tra post e commenti dedicati al 25 aprile se ne possono individuare quattro “tipi”.
Il primo, il più corretto e per fortuna maggioritario, quello che cerca di cogliere il senso di una Festa che, grazie anche all’evoluzione del dibattito politico e storiografico, ha cessato di essere una celebrazione di parte (se mai lo è stata) per assumere il valore di un momento di generale riflessione sulla libertà e la democrazia come patrimonio di tutti.
Poi c’è il secondo “tipo”, quello che definirei scettico a tutti i costi, che cerca di sminuire il valore delle celebrazioni tacciandole come retoriche e rituali. Costoro, spesso gli stessi che con grande provincialismo indicano i limiti del nostro Paese proprio nel non Continua a leggere