Una sanzione che fa riflettere
Non ho nessuna simpatia per chi, nei cortei e sui social, insulta pesantemente tutto e tutti, a cominciare dalle istituzioni. Che lo faccia chi è preposto ad una funzione educativa è ancora più grave. La collega in questione ha sbagliato e deve rendersene conto insieme a quanti pensano che al di fuori della loro sfera professionale tutto sia consentito. Un poliziotto in servizio ha una dignità che va difesa soprattutto da chi, nella scuola, è chiamato a sostenere il profilo democratico dello Stato. Non sono sicuro, tuttavia, che il licenziamento sia una sanzione giusta. Perché, in generale, non mi hanno mai convinto le sanzioni definitive, che non puntano cioè al recupero di chi sbaglia. E poi perché il messaggio che si manda è quello, forse, di una specie di invito al conformismo dei dipendenti dello Stato che è altra cosa della consapevolezza del ruolo che questi devono svolgere con dignità ed onore svolgendo le proprie funzioni e anche nella loro vita privata. La collega deve essere punita in maniera esemplare e maturare fino in fondo l’errore che ha fatto. Portando questa esperienza anche nel suo lavoro educativo.
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