Vicenda Lupi, guardiamoci allo specchio
Voglio fare un coming out qui, pubblicamente, partendo dalla vicenda Lupi. Com’è noto non sono un uomo di potere ma se lo fossi (e in passato, sia pure piccolo piccolo, lo sono stato) e potessi dare una risposta individuale ad una persona che mi chiede un favore e che reputo davvero bisognosa e senza ledere il diritto di altri, lo farei.
Non lo farei per mio figlio o per un congiunto perché ritengo che il potere delegato dal popolo non possa essere usato a fini personali o familiari, secondo un’etica che è quella della responsabilità.
Se Lupi ha commesso un errore forse è stato questo e glielo hanno fatto pagare tutto. Ma, come scrive Michele Serra nella sua Amaca di oggi, anche nei giudizi ci vuole equilibrio e misura. Da più potere deriva più responsabilità e bisogna sapersela assumere, sempre. Lupi se l’è assunta. Punto.
Non mi piace, invece, questo accanimento forcaiolo che gode per le teste che cadono, come se la caduta del potente potesse aggiungere qualcosa alle proprie tasche vuote (ma spesso sono proprio coloro che le hanno più piene ad urlare di più). E magari si tralascia di ammettere a se stessi di tutte le volte che la raccomandazione la si è chiesta, fosse anche per l’esame dei propri figli o per il certificato fatto presto al Comune. Senza porsi il problema di come rendere la scuola più giusta e formativa o la pubblica amministrazione più efficiente, magari pagando le tasse che costituisce una delle prime responsabilità del cittadino. Ma, come scrive Comi stamattina sul Garantista commentando una indagine del CENSIS dalla quale emerge che più di quattro milioni di italiani “ammettono” (ma sappiamo tutti che tantissimi altri le chiedono senza ammetterlo) di avere chiesto una raccomandazione, di rendere le cose più efficienti in questo Paese non frega nulla a nessuno. L’importante è dire che la colpa è sempre degli altri. La cosa più triste è che se in Italia ricomparisse Gesù e dicesse: “Getti la prima pietra chi non ha mai chiesto una raccomandazione” lo seppellirebbero sotto un mare di pietre……
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